Juventus, Braghin: "Ecco come lavoriamo con i giovani" - Calcio News 24
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2012

Juventus, Braghin: “Ecco come lavoriamo con i giovani”

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JUVENTUS BRAGHIN – La redazione del Corriere dello Sport ha intervistato Stefano Braghin. Il direttore organizzativo del settore giovanile della Juventus ha parlato del metodo utilizzato dalla compagine bianconera nella gestione dei giovani talenti, seguiti sin dall’età scolastica: “Cerchiamo semplicemente di portare avanti un progetto che punti sul settore giovanile come asset importante. Per molti anni, per mille motivi, non è stato così: massimo rispetto per chi ci ha preceduto, ma la nuova dirigenza ha voluto ridargli centralità. Da un lato operiamo per rinforzare i gruppi più grandi, dai Giovanissimi in su, con eccellenze a livello italiano ed europeo, in modo da creare risorse per la futura rosa di prima squadra; dall’altro svolgiamo un grande lavoro sull’attività di base, meno visibile però prezioso: setacciando la realtà locale, abbiamo allestito undici squadre. Cerchiamo di mettere i ragazzi nelle migliori condizioni possibili: penso al convitto, ai mezzi di trasporto, al centro d’allenamento unico dove la condivisione degli spazi diventa condivisione di filosofia. E’ bello che un bambino di sei anni possa giocare a pochi metri da Pirlo. Il liceo è un servizio in più lungo il percorso di crescita: una struttura pensata per ottimizzare impegni scolastici e sportivi. In Italia abbiamo una rete capillare di osservatori che fa capo al responsabile Claudio Sclosa e al coordinatore dell’area tecnica Fabio Paratici. L’ad Beppe Marotta ha una grande capacità di coinvolgere i collaboratori e Paratici ha la stessa mentalità: grazie a loro, ci sentiamo parte di un unico progetto. Nella Juve c’è grande rispetto dei ruoli, ma anche grande condivisione. Le esperienze lontano da Torino diventano spesso la parte terminale del percorso di formazione: un ragazzo può non essere pronto per la Juve, ma è giusto seguirne ancora l’evoluzione e impedire che si smarrisca. Mancava una figura che lo asssistesse in questa fase, che lo facesse sentire comunque parte della famiglia.