Roma, Kolarov: «Champions? Tutto è possibile, l'obiettivo è quello»
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Roma, Kolarov: «Champions? Tutto è possibile, l’obiettivo è quello»

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Kolarov ha parlato della stagione della Roma, dell’addio di De Rossi e di molto altro: le parole del terzino

A due stagioni dalla fine del campionato, la Roma spera ancora nella Champions. Ai microfoni di Dazn, Kolarov ha parlato dei prossimi fondamentali impegni e dell’addio di De Rossi.

DE ROSSI«Daniele lo considero un fratello. La prima partita che ho giocato con la Roma era a Bergamo, con l’Atalanta. Succede che i capitani parlino prima di determinate partite, lui invece lo fa proprio sempre e quando ho sentito quel discorso, l’emozione che ci ha messo, ho pensato “questo mica sta bene”. Ho vissuto tanto nella mia carriera, però come lui appassionato ad una squadra io nella mia vita non ho visto nessuno. Io sono tifoso della Stella Rossa e non ho mai avuto la fortuna di giocare tutta la mia carriera là, perché non c’erano le stesse ambizioni. Lui ha avuto la fortuna di giocare per la squadra che ama. Parlavamo nello spogliatoio della carriera, perché la maggior parte l’abbiamo alle spalle, sperava di finirla qua poi sappiamo come è andata: credo 3 o 4 mesi, tempo che inizia la prossima stagione, tutti si accorgeranno chi è e chi è stato Daniele De Rossi per la Roma».

RAPPORTO CON I TIFOSI«Da noi in Serbia si dice che non si può essere più cattolici del Papa, io sono qui da due anni e non posso convincere i romanisti che sono romanista, ma ogni volta che scendo in campo cerco di dare il massimo: a volte il mio massimo è sufficiente, altre volte meno, ma la cresta non l’abbasso davanti a nessuno, questo è poco ma sicuro».

FLORENZI«Ha avuto la fortuna di giocare con Totti e De Rossi, ha avuto ottimi esempi. Però questo comporta anche una grande responsabilità perché tutti sappiamo come sono considerati Totti e De Rossi a Roma. È un ragazzo intelligente, saprà reagire nel modo giusto».

CHAMPIONS«Nel calcio può succedere di tutto: col City mi è capitato di vincere il titolo all’ultima giornata, al 90′ eravamo sotto di un goal e alla fine abbiamo vinto per 3-2. Stavolta non è tutto nelle nostre mani, dobbiamo sperare che le altre perdano punti. Noi come professionisti abbiamo l’obbligo di vincere con Sassuolo e Parma, poi si vedrà. Sicuramente l’obiettivo era centrare la Champions e quindi ognuno si deve prendere le proprie responsabilità: ad andare in campo sono i giocatori e quindi i primi responsabili siamo noi, però anche i giocatori devono essere messi nella condizione di dare il massimo. Non è un caso se la Juve vince il campionato da otto anni».