2013
Lazio, Lotito ad Agnelli: «Io sono proiettato al futuro»
Il patron biancoceleste ha provato a smorzare i toni in vista della sfida di Supercoppa contro la Juventus.
SUPERCOPPA LAZIO JUVENTUS LOTITO – Finalmente è arrivato il turno del campo: dopo le lunghe dispute mediatiche tra Juventus e Lazio, sarà il terreno di gioco a decidere chi deve avere la meglio in Supercoppa, una sfida che in questi ultimi mesi ha visto protagonisti i presidenti Andrea Agnelli e Claudio Lotito. Alla vigilia del big match, il patron biancoceleste ha provato a smorzare i toni, pur sferrando qualche altra frecciatina tra le righe, ai microfoni di “Tuttosport”: «Con Agnelli non ci siamo sentiti, di recente. Ma in realtà non siamo abituati a sentirci. Per due presidenti come me e lui, situazioni come queste sono ormai acqua passata. Oltretutto si tratta di quisquilie dal punto di vista economico rispetto alle realtà economiche delle due società. A margine della partita non ci sarà dunque bisogno di sancire una pace o di scambiarsi strette di mano particolari: non c’è alcuna polemica bellicosa in atto. Purtroppo c’è stata una contrapposizione su problematiche diverse relative al calcio, ma la stima reciproca è indubbia. La mia visione del calcio è più proiettata al futuro di quella di Agnelli, lui su alcune cose la pensa in modo diverso. Ma ciò non pregiudica il rapporto tra le società. E comunque non ci sono problemi personali, non riduciamo certe discussioni a un fatto personale. Stimo troppo Elkann per pensare che ce l’avesse con me. Anche io sono per la politica del fare. Nessuna polemica bellicosa, non ha senso. Ripeto: circa l’organizzazione della Supercoppa c’è stato un confronto, poi la Lega ha stabilito che la sede ottimale fosse l’Olimpico, stadio del Coni e della Nazionale, per dare ancora più prestigio al trofeo. Punto. In queste querelle non c’è un vincitore e un vinto. Comunque sia, dopo i due scudetti la Juve parte favorita, è una grandissima squadra. Ma spero che la Lazio giochi al massimo dell’intensità, al 100%: così potrà dare soddisfazioni. Non vogliamo fare gli agnelli (minuscolo, ndr) sacrificali».