Lazio, Petkovic: "A Natale sapremo chi siamo" - Calcio News 24
Connettiti con noi

2012

Lazio, Petkovic: “A Natale sapremo chi siamo”

Pubblicato

su

LAZIO PETKOVIC KLOSE HERNANES MILAN ROMA – Vladimir Petkovic è stato protagonista di una bella intervista, presente nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Il nuovo tecnico della Lazio, che poco per volta sta conquistando la tifoseria biancoceleste, ha parlato delle sue ambizioni in vista della prima stagione nel campionato italiano, anche se non vuole sbilanciarsi sugli obiettivi di squadra: “Dove può arrivare la Lazio? A Natale lo sapremo, ora è troppo presto. Lo scudetto? È un traguardo così lontano, io non vedo neppure dicembre. La favorita di Juve-Napoli? Un leggero vantaggio per la Juve, perché gioca in casa. La favorita di Lazio-Milan? La mia squadra è sempre favorita. Cosa abbiamo in più del Milan? I punti. Il resto va dimostrato. Finora abbiamo fatto il nostro dovere, anche nei primi 20’ di Napoli. Ora aspetto la conferma di sabato: voglio che la Lazio dimostri di essere grande con le grandi. Dove deve migliorare la squadra? Nella capacità di reagire ai momenti difficili e nel saper mantenere un livello alto di gioco per 90′. Il segreto di Hernanes? Aveva perso fiducia, ora è in grande forma. In estate l’ho provato in diversi ruoli, poi ci ho parlato e ho capito dove avrebbe potuto rendere di più. Può arrivare a livelli assoluti. Klose? Ora con la Germania ha risposto anche a chi lo aveva criticato. Fosse per lui giocherebbe 24 ore su 24, starà a me gestirlo. Ma il mio compito è far sì che la Lazio non sia Klose-dipendente. Zarate? Ricordo il suo primo anno con la Lazio. Ma il difficile è confermarsi. Nel calcio il passato non conta. Ti dà un po’ di credito, che poi finisce. E io sto aspettando che Zarate mi faccia vedere in campo il suo valore e riconquisti la fiducia dei suoi compagni. Il resto sono chiacchiere. La vicenda di Mauri? Non faccio il prete, non entro nella privacy di un calciatore, a meno che non sia lui a chiedermelo. Il calcio italiano ha perso appeal? Non è vero. La Serie A ha perso qualche nome importante, ma conserva il suo fascino. Ci sono molti più giovani anche nei grandi club ed è cambiato il modo di giocare. Oggi in Italia ci sono tante squadre, anche tra le piccole, che fanno un bel calcio. Difficile andare d’accordo con Lotito? No, tutt’altro. E’ una persona che ha entusiasmo, energia e idee chiare. Il rapporto con lui è stato ottimo sin dal primo incontro. Ha mai provato a suggerire la formazione? Assolutamente no. Anche perché con me mai nessuno lo ha fatto. Si può discutere anche di questioni tecniche. Ma le decisioni, in quel campo, spettano solo a me. Il primo a conoscermi è stato il d.s. Tare che seguì spesso il mio Young Boys. Ma l’incontro decisivo c’è stato a maggio anche con Lotito. Prendere il posto di Reja era scritto nel destino. Fui molto vicino a sostituirlo all’Hajduk Spalato quando lui passò alla Lazio. Due anni e mezzo dopo eccomi al suo posto alla Lazio.