2012
Lecce, Giacomazzi: “Qui per una scelta di vita”
LECCE GIACOMAZZI – Nonostante la retrocessione in Lega Pro, Guillermo Giacomazzi ha deciso di restare al Lecce. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il veterano dei giallorossi ha dichiarato: «Ho fatto una scelta di vita, sposando dieci anni fa Andreina, salentina, di Cavallino: con i figli Stephanie, 9 anni, e Sebastian, 6, viviamo a Lecce. E, nonostante l’incredibile doppia retrocessione, ho resistito alla tentazione di restare in categorie superiori. I Tesoro mi hanno fatto sentire importante, convincendomi a rispettare il contratto che mi lega al Lecce sino al 2014. Verona? Il club veneto, come il Cesena, mi offriva un biennale; pure Torino e Parma erano interessate a me e avrei potuto valutare anche la chance del Penarol. Sono stato gratificato da questi contatti, perché alla mia età difficilmente un calciatore ha ancora mercato. Alla fine, però, ho deciso di ricominciare col Lecce. Praticamente da zero! Per questa squadra, nel 2005, rinunciai a una proposta favolosa del Bolton. Ormai sono salentino».
«Guai se ci illudessimo di poter dominare il campionato. Neppure la Juventus di Buffon, Del Piero e Trezeguet passeggiò in B. Ci aspetta una battaglia ogni domenica; tutti gli avversari vorranno realizzare l’impresa di sconfiggerci, come il Lecce cercava di fare quando giocava contro le big della A. E se, talvolta, abbiamo battuto Inter, Juventus e Milan, significa che non ci sono risultati scontati. Non conosco il torneo. Dicono che la Cremonese sia attrezzatissima. Faremo corsa su noi stessi, dimenticando il palcoscenico della A. D’altra parte, già toccando lo strano pallone della Lega Pro, capisci di essere finito in un altro teatro. Senza dubbio i Tesoro hanno sopportato pesanti costi di gestione per trattenere me, Benassi, Jeda, Esposito e Ferrario. Hanno definito acquisti mirati, utili al progetto tattico di Lerda. In particolare, mi attendo contributi straordinari dai miei connazionali Bogliacino, che da trequartista si esalterà anche come goleador, e da Chevanton, attaccante di razza, sulla via del recupero. Mi hanno sorpreso Pià, esterno offensivo che si sacrifica in interdizione, e Memushaj; e spero di aiutare a crescere Falco e Chiricò».
Giacomazzi poi rievoca il ricordo del giovane Vucinic: «A 16 anni aveva colpi da fuoriclasse: in allenamento stupiva me e Chevanton. Mirko può risolvere da solo la partita, anche nella Juventus. E poi Bojinov, che forse avrebbe fatto meglio a maturare per altri due anni nel Lecce: troppo presto arrivò in grandi club come Fiorentina e Juventus».
E sul futuro, Giacomazzi spiega: «Penso a riportare la squadra in B. Poi, se resterò nel calcio da tecnico, proverò a meritarmi anche la panchina del Lecce. In campo, tento di “leggere” la partita, dote che mi riconosceva De Canio, al quale devo tanto. Ho apprezzato molto Rossi e avrei voluto godermi Zeman più a lungo. Ora devo tornare ai miei livelli: non sono contento del mio rendimento, Lerda ancora non ha potuto contare sul vero Giacomazzi. Ma l’avevo previsto perché, per tutta l’estate, in attesa della sentenza della giustizia sportiva, le gambe correvano mentre la mente era quasi bloccata».