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Legrottaglie ricorda: «Cagliari? Ci è rimasta nel cuore, chissà se torneremo. Pisacane? Avevo un ottimo rapporto con lui, era sempre attento»
Legrottaglie racconta: «Cagliari? Ci è rimasta nel cuore, chissà se torneremo. Pisacane? Avevo un ottimo rapporto con lui»
Nicola Legrottaglie ha vissuto un’esperienza breve ma significativa in Sardegna, ricoprendo il ruolo di vice allenatore al fianco di Massimo Rastelli. L’ex secondo del Cagliari ha affrontato diversi argomenti legati sia all’attualità sia al recente passato della squadra rossoblù.
Quest’oggi è intervenuto ai microfoni di Il Cagliari in diretta, trasmissione in onda su Videolina, offrendo la sua analisi e il suo punto di vista sulla realtà del club isolano. Le parole:
RICORDI CAGLIARI – «Energia positiva, temperatura, solarità. Ci è rimasta nel cuore, mio figlio mi dice che la città in cui vivrebbe. Ci ha lasciato qualcosa, chissà se torneremo.».
ARRIVO CAGLIARI – «Ero fermo da tre-quattro mesi e, inaspettatamente, un pomeriggio mi arrivò una telefonata di Rastelli, che non sentivo da tempo. Lui mi disse che gli venne in mente il mio nome per dare una mano nello spogliatoio. Io risposi che non ero un secondo, ma che potevo andare a dare una mano. Poi mi chiamò Giulini e mi invitò a casa sua. Lì riuscì a capire che c’era dietro anche Giulini. In quel momento, mi chiamò anche De Biasi per fare il suo secondo per l’Albania, ma io già diedi la mia parola al Cagliari. Furono sei mesi davvero belli. Arrivarono i risultati, poi la stagione successiva ci fu l’esonero di Rastelli e, di conseguenza, il mio».
PISACANE – «Avevo un ottimo rapporto con lui, era sempre molto attento. Chiedeva sempre, era molto interessato. Sono contento per lui, vedo anche che sta andando nella direzione giusta. E per un allenatore alle prime armi è fondamentale avere la fiducia di tutti. Gli consiglio di essere se stesso, di non farsi coinvolgere di quello che accade intorno a lui e intorno alla squadra. Non ci siamo sentiti nell’ultimo periodo. Ci siamo visti quando è venuto con la Primavera a giocare contro la Sampdoria. Deve, soprattutto, capire quello che serve e in quello in cui la squadra si riconosce meglio. Invece di avere un’idea che possa funzionare ovunque. I giocatori vanno studiati bene. Devi adattarti alle loro caratteristiche. La forza di Fabio è anche quella che gli hanno messo a disposizione uno staff di grande esperienza e questo gli darà una grossa mano ».
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