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Mihajlovic: «Non volevo far soffrire i tifosi. Futuro? Devo capire gli obiettivi della società»
Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Sassuolo: le dichiarazioni del tecnico del Bologna
Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, le dichiarazioni del tecnico del Bologna riportate da Tuttobolognaweb.it.
CONFRONTO CON I TIFOSI – «In questa settimana siamo rimasti concentrati e abbiamo preparato la partita, senza pensare al resto. I tifosi hanno espresso quello che volevano chiarire a riguardo delle battute sul pullman e che nessuno è andato a salutarli. Io ho lasciato parlare loro perché volevo sentire cosa c’era da chiarire. Sono partito da una premessa che non mi aspettavo di dover chiarire delle cose con i tifosi del Bologna, mi sembrava assurdo per il rapporto che c’era e per quanto ci siamo dati. Quando due parti che si amano e si rispettano arrivano al punto di chiarire vuol dire che qualcosa non è stato capito e c’è stato un cortocircuito e a me dispiace molto. Non era mia intenzione né dei ragazzi farli soffrire. Ieri sono partito dicendo che non dovevo chiedere scusa perché non ho offeso né mancato di rispetto a nessuno, ma se ho sbagliato chiedo scusa come ho sempre fatto. Inoltre, sono uno straniero, ma questo per dire che sono cresciuto in un paese diverso e la mia cultura e il mio modo di pensare è completamente differente. Spesso le cose scherzose le dico in modo serio e viceversa e chi mi conosce lo può confermare».
TIFOSI – «Ho chiesto ai tifosi se loro sono mai stati su un pullman di una squadra nel tragitto dall’albergo al campo e se c’è una regola su come comportarsi e mi hanno risposto di no. Ogni ambiente è diverso, c’è chi preferisce restare in silenzio e concentrarsi e chi fa confusione per smorzare la tensione. Ad ogni partita c’è un ambiente diverso. Ho commentato il ragazzo con il volto tatuato perché mi divertiva e ognuno è libero di fare quello che vuole con la propria faccia, ma non l’ho offeso e non gli ho dato del pezzente. Anche l’uomo a cui ho dato 90 anni, che chiaramente non ne ha, non l’ho offeso e se l’avessi incontrato in mezzo alla strada avrei detto le stesse cose. Quando ho detto che i tifosi ci stavano facendo una grande festa e sembrava ci stessimo giocando la finale scudetto, volevo fare un complimento e non volevo prendere in giro. Ho chiesto scusa perché non siamo scesi a salutare, ma a nessuno è venuto in mente e abbiamo sbagliato. Io sono convinto di non aver mancato di rispetto a nessuno».
RISPOSTA SUL CAMPO – «La risposta va sempre data sul campo che succedano o meno le cose. Prima della partita contro il Benevento ho parlato con i ragazzi e Bigon mi ha detto che con quel mio discorso più la carica dei tifosi era venuta voglia anche a lui di giocare e che di sicuro la squadra non avrebbe sbagliato atteggiamento. Però gli ho detto che non è così scontato e quando pensi che sia tutto perfetto non sempre va come pensi. La colpa per il risultato e l’atteggiamento sbagliato è stata mia perché non sono stato capace di trasmettere quello che volevo. Per noi era una partita importante, una gara spartiacque e vincere ti dava la possibilità di fare un altro campionato. Se vogliamo vincere domani, l’atteggiamento sarà fondamentale e non va sbagliato».
POLI ORSOLINI – «No Poli non gioca, poi saprete il perché. Orsolini non ve lo dico, se no poi sapete tutta la formazione».
SASSUOLO – «Il Sassuolo ha pagato molto di più per avere determinati giocatori che sono importanti per loro a differenza nostra. Questo non significa che loro sono più bravi di noi perché dipende dalla crescita, ma questo è già un buon vantaggio. Entrambe le squadre hanno società serie e solide e hanno allenatori che giocano sempre per vincere. All’andata fino al minuto 70′ non c’è stata partita, eravamo 3-1 e rischiavamo di fare il quarto gol, poi ci hanno fatto gol con un uomo in meno e ci siamo sciolti. Noi siamo simili con il Sassuolo come modo di vedere il calcio, ma non prendiamo spunto da loro».
FUTURO – «Io a Bologna sto bene, sono tranquillo e sereno. Sto bene con i ragazzi e la società e fino a qualche giorno anche con i tifosi (ride ndr). Ora non ci penso al futuro, mi preoccupa fare il prima possibile i punti necessari per salvarmi e cercare poi di fare qualcosa di più soddisfacente. A me piacerebbe capire a fine stagione gli obiettivi futuri della società, siamo sempre andati d’accordo e penso che sarà ancora così. Poi non so cosa succederà. Sono sempre stato in Serie A, ma mi piacerebbe conoscere nuove culture perché sono curioso e ambizioso. Ma non vado alla ricerca perché non ho il bisogno di andare via per forza»
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