Milan, Allegri: "L'ultima spiaggia? Io vado sugli scogli..." - Calcio News 24
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2012

Milan, Allegri: “L’ultima spiaggia? Io vado sugli scogli…”

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MILAN ALLEGRI GENOA – Intervenuto poco fa in conferenza stampa alla vigilia della partita con il Genoa in campionato, il tecnico del Milan Massimiliano Allegri, in bilico sulla panchina rossonera, ha parlato di tanti argomenti. Su tutti, la sua permanenza a Milano…

Il Genoa? Del Neri è molto bravo in fase difensiva, dovremo avere molta pazienza essendo consapevoli che avremo 100 minuti per vincere, senza farci prendere dal nervosismo, ma giocando in modo semplice. Fino ad oggi siamo stati molto imprecisi, come a Malaga, dove abbiamo giocato bene in difesa ed attacco: di solito riusciamo ad essere pericolosi, ma dobbiamo essere più precisi sicuramente. Montolivo vicino alle punte? Non è questa la questione, adesso Riccardo mi serve più indietro: si tratta solo di essere più lucidi negli ultimi 30 metri. Pato? Gli ultimi due test sono stati importanti, perchè se c’era qualche remora di farsi male, adesso non ci sono più”.

Sul suo futuro, appeso a un filo:Non ho mai temuto di non essere qui oggi, sono consapevole del momento difficile che passiamo, ma anche del lavoro che stiamo facendo. Sul piano personale mi conforta la prestazione della squadra, lì dobbiami perseverare e migliorare. Domani è una partita importante per regalato la vittoria a tifosi e società, che ci sono vicini, sono sicuro che domani riusciremo a vincere”.

Sulla partita di Malaga: “Il Malaga ha tirato solo 3 volte in porta, abbiamo avuto 4 occasioni importanti noi ma abbiamo pagato alla prima disattenzione. La difesa a 3? Forse la riproporrò, ho scelto questa situazione per provare ad essere più offensivi in fase di possesso, che poi cambia poco perchè con me il mediano è sempre un difensore aggiunto. I ragazzi sono responsabili comunque e capiscono il momento, io sono dispiaciuto per tutti ma in primis per loro, quello che però dico sempre è che serve più serenità e tranquillità”.

Ancora sulla prestazione dei suoi finora: “I dati confermano che stiamo facendo bene, ecco perchè serve solo lucidità, ma la troveremo vincendo e crescendo. Emanuelson? Può giocatore anche largo a sinistra, dipenderà da con chi giocherà davanti, ma credo che domani sarà importante indipendentemente da chi gioca: ci sarà bisogno del sostegno del pubblico, anche se in questo momento so che è difficile. I ragazzi non si sono mai tirati indietro e hanno sempre giocato bene”.

Sui continui cambi modulo e sulla piazza: “Mercoledì ho fatto una scelta e stavolta andremo avanti con quella, magari potrei giocare con due difensori ed un centrocampista a fare il regista arretrato, come Van Bommel l’anno scorso. Se spero nel licenziamento? In primis, non è l’ultima spiaggia questa per me, perchè io vado sempre sugli scogli, in secondo luogo non è nel mio carattere arrendermi e tirarmi fuori, sono molto lucido nell’analizzare le cose: se fossi sicuro che la squadra non mi segue, sarei il primo a dimettermi, per il bene anche della società, che ha fatto tanto per me. La cosa che mi fa piacere è che la gente sta capendo il momento, a tutti piace stare sempre in cima, ma ci sono annate che vanno così: magari non siamo da primo posto, ma le cose ci sono andate anche storte“.

Sui singoli: De Jong? Sta bene, domani rientra e valuterò chi giocherà con lui. Ambrosini? Sta bene, ma difficimente giocherà con l’olandese. Boateng? Penso abbia capito il mio messaggio, andando in tribuna col Malaga, perchè non giocare non piace a nessuno. Kevin ha fatto bene nei primi due anni di Milan, è un giocatore importante su cui faccio affidamento, deve dare tanto come tutti, credo dimostrerà in campo il suo valore. Mandarlo in tribuna è stata una scelta fatta perchè la ritenevo giusta. Se ho visto i miei sputare sangue? Non ho nulla da rimprovare ai miei sotto il piano dell’impegno, ma vanno fatte anche delle scelte per stimolare, gli scossoni ogni tanto servono. Pato? Da quando si è fatto male ha giocato poco, deve ritrovare la condizione fisica in partita ed anche una condizione mentale, l’importante è che stia bene: Pato deve ritornare il giocatore che era una volta e credo sia sulla buona strada“.

Sull’assetto societario e sul carattere della squadra:Berlusconi non è mai stato lontano da noi, mi ha chiamato non appena ho detto che non lo sentivo da una settimana, mercoledì prima della partita: ha provato ad incoraggiarci come sempre, sapendo che è un momento di difficoltà. Non rimontiamo più? L’ho notato, è normale che bisogna migliorare, bisogna lavorare in questo senso”.