2012
Milan, El Shaarawy: ?Con Allegri usciremo dalla crisi?
MILAN EL SHAARAWY – Nel giorno del suo ventesimo compleanno El Shaarawy potrebbe fare, anziché ricevere, un gran regalo al Milan: se il Faraone riuscisse a trascinare i rossoneri alla vittoria con i suoi gol certo avrebbe le vacanze invernali pagate da Ambrosini, che gliele ha promesse nel caso in cui riuscisse a fare sette gol entro Natale, ma potrebbe tirar fuori la sua squadra dalla crisi, una crisi che rischia di far saltare la panchina di Massimiliano Allegri. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’attaccante ha parlato del periodo difficile che sta attraversando la squadra: «In questo momento dobbiamo restare tutti uniti e stare accanto all’allenatore».
El Shaarawy, Allegri è evidentemente nelle vostre mani.
«Siamo con lui dal primo all’ultimo della rosa. Lo siamo dall’inizio e lo saremo ancora. Questo è tutto ciò che conta, il resto sono chiacchiere».
Detta così, sembrerebbe un clima idilliaco…
«So che è difficile da credere, ma vi assicuro che all’interno dello spogliatoio l’atmosfera è molto serena. L’allenatore è fiducioso, la squadra pure e sappiamo che lo è anche il club. Ne usciremo. Siamo consapevoli di essere un grande gruppo e non certo da terz’ultimo posto».
L’allenatore si sta comportando in maniera diversa in questo periodo?
«Ora più che mai sta cercando di trasmetterci la carica giusta. Si ferma spesso a parlarci di motivazioni e di stimoli».
Lei è particolarmente riconoscente nei confronti di Allegri.
«Mi ha sempre dato fiducia, anche dopo le prime partite al di sotto delle attese. In questo anno e mezzo è stato perfetto nella mia gestione. Ha saputo dosarmi molto bene».
A 20 anni lei è il punto di riferimento del Milan: vertigini?
«Una sensazione magnifica, ma compagni e famiglia mi fanno tenere i piedi per terra. E comunque i numeri personali mi interessano relativamente. Quando segnano gli altri sono contento, a me piace lavorare per la squadra».
Difficile affermare il contrario visto che copre praticamente tutta la fascia.
«L’allenatore mi chiede la doppia fase, fino al limite della nostra area, e io eseguo. Magari perdo un pochino in lucidità, ma mi sacrifico volentieri».
I gol che ha fatto quest’anno non sono esattamente sinonimo di scarsa lucidità. Qual è il più bello?
«Quello di San Pietroburgo. C’è tutto: dribbling, scatto e precisione. La progressione palla al piede è il mio pregio migliore. Come quella di Kakà, il mio idolo assoluto».
Lei ha appena rinnovato, come faceva il brasiliano ogni anno: vuole fare come lui?
«Lo prendo come un augurio. Il mio scopo è migliorarmi e indurre il Milan in tentazione…».
Sistema di gioco preferito? Li state provando tutti…
«Voto il modulo a tre punte, dove posso partire largo. L’importante è stare a sinistra».
Pensa di dare continuità alle chiamate di Prandelli?
«Il mio obiettivo è il Mondiale, ma prima c’è un Europeo under 21 cui tengo molto. Sono molto grato a Prandelli, che mi ha buttato dentro in un momento delicato. Balotelli? Con lui ottimo impatto, possiamo fare una bella coppia».
E gli obiettivi rossoneri?
«Personalmente giocare il più possibile, arrivare in doppia cifra in campionato e a 15 gol stagionali. Al ivello di squadra inutile darsi obiettivi ora: bisogna solo cercare di tornare a vincere, gara per gara. Faccio un appello ai tifosi: col Genoa vorrei che venissero in tanti a incitarci».
Qual è il problema maggiore di questa squadra?
«Dobbiamo migliorare nella costruzione del gioco, in fase realizzativa e nell’attenzione difensiva. Atteggiamento e spirito invece sono quelli giusti: ci mettiamo sempre l’anima».
Anche Boateng?
«E’ un amico e vi dico che non si è montato la testa. E’ un grande giocatore, sapete tutti ciò che può dare. Lui e Nocerino stanno soffrendo la mancanza di spazi in campo rispetto al passato, ma dovranno superare il problema. Se sono al Milan è perché entrambi hanno qualità».