Milan, Lippi: "Allegri non va messo in discussione" - Calcio News 24
Connettiti con noi

2012

Milan, Lippi: “Allegri non va messo in discussione”

Pubblicato

su

Nella consueta rubrica “Sigaro toscano” che cura per la Gazzetta dello Sport, Marcello Lippi ha parlato anche di Massimiliano Allegri e delle voci che vogliono la panchina del tecnico del Milan in bilico. Ecco alcuni passaggi evidenziati dal sito ufficiale rossonero:

“Non capisco come in Italia un giorno tu possa essere il migliore e il giorno dopo uno da esonerare.

Massimiliano AllegriÃ?  viene da una lunga gavetta in tutte le categorie minori. Scuola fondamentale per chi non ha mai praticato la grande squadra, neanche da giocatore, e quindi non ne conosce la psicologia: intendo come ci si comporta quando si vince e quando si perde (un’esperienza “? Pontedera, Siena, Pistoiese, Carrarese… “? che è stata utilissima anche per la mia carriera). Poi il grande salto al Milan, improvviso ma senza shock, e un anno e mezzo di grandi risultati non casuali.

Allegri ha gestito questo ciclo da leader vero e consumato. Scegliendo subito moduli e interpreti titolari. Compiendo scelte coraggiose e difficili, alcune anche accogliendo la politica societaria tipo la rinuncia a Pirlo per Van Bommel (premiata dallo scudetto, anche se poi ne ha beneficiato pure la Juve). Recuperando giocatori (Bonera), lanciandone altri (Nocerino), inventando ruoli per altri ancora (Boateng ed Emanuelson trequartisti) con la creazione di presupposti tecnico-tattici nei quali inserire atipici come Ibra. Instaurando infine un ottimo feeling con la squadra e con l’espertissima dirigenza.

Non è un caso che il Milan lo abbia scelto: appartiene a quella serie di esperimenti giovani e vincenti “? Sacchi, Capello, Ancelotti “? che, con grandi motivazioni e ottime intuizioni tecniche, hanno costruito la storia recente del club. La gestione tecnica e psicologica di Allegri è stata eccellente e anche l’eliminazione dalla Champions 2011, contro il Tottenham, assorbita senza contraccolpi.

Oggi è la Juve a ricevere giustamente gli stessi complimenti. Juve che ha certamente bruciato le tappe della rinascita, complici l’annata particolare dell’Inter, le difficoltà  del Napoli a gestire contemporaneamente due tornei (tre con la Coppa Italia in cui è finalista), la marea di infortuni che ha colpito il Milan, e soprattutto il grande lavoro di staff tecnico e giocatori bianconeri. Eppure il Milan è là : ha vinto la Supercoppa; è in corsa per lo scudetto; è uscito in semifinale di Coppa Italia solo contro una Juve forse più affamata; è rimasto fuori dalla Champions (dopo il grande entusiasmo e la grande paura con l’Arsenal) perchè il sorteggio l’ha messo contro l’imbattibile Barcellona. Chissà  con un altro rivale dove sarebbero adesso i rossoneri in Europa. E siamo qui a mettere il tecnico in discussione.

Ma se la Juve riceve elogi, non credo che Max e i suoi meritino grandi critiche. Soprattutto lui, dal suo ruolo di condottiero, deve abituarsi a questo stato di cose che lo accompagnerà  per tutta la carriera: perchè sicuramente lavorerà  sempre in club di alto livello. E, come sempre, tutti all’inizio ti portano in alto semplicemente perchè più in alto sei e più forte sarà  il botto quando cercheranno di buttarti giù. Ma non è il caso di Max, vinca o meno questo scudetto”.