Muore Garrincha, leggenda del calcio brasiliano - 20 gennaio 1983
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Muore Garrincha, leggenda del calcio brasiliano – 20 gennaio 1983 – VIDEO

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Il 20 gennaio 1983 muore Garrincha, una delle ali destre più forti di sempre, da molti considerato il miglior calciatore brasiliano dopo Pelé

Nella storia del calcio è stato da molti considerato il calciatore brasiliano più forte dopo la leggenda Pelé. Difficile dirlo con certezza, visti i campioni che negli anni hanno rappresentato la Seleçao. È tuttavia a lui che si deve far riferimento quando si vuole parlare dell’ala destra più abile e temuta. Stiamo parlando di Garrincha, leggenda del Brasile a cavallo tra gli anni ’50 e ’60.

Era un calcio di altri tempi, che oggi non esiste più. Era un’epoca in cui le stelle brasiliane restavano in patria per scrivere pagine di gloriosa storia calcistica con i loro club. Erano gli anni in cui il Brasile non era ancora diventato la nazionale più forte della storia con i suoi cinque titoli conquistati, ma che si apprestava a diventarlo sotto il nome del mito di Pelé. La figura del fuoriclasse brasiliano ha spesso messo in ombra i compagni di quel periodo, ma sicuramente non Garrincha, il cui nome ancora oggi riecheggia avvolto da un’aura quasi divina.

Garrincha e i successi con il Botafogo

Garrincha nasce a Magé il 28 ottobre 1933. Si avvicina al calcio militando nelle giovanili dello Sport Club Pau Grande tra il 1948 e il 1952, per poi esordire con il Botafogo, che trascinerà alla conquista di tre campionati carioca a cavallo tra i due decenni. Debutterà con il club brasiliano il 21 giugno 1953 in un’amichevole contro l’Avelar e vi rimarrà fino al 1966. La sua seconda parte di carriera lo vedrà collezionare poche presenze e numerose squadre, tra cui il Corinthians e il Flamengo, prima di ritirarsi nel 1972.

Svezia 1958 e il Mondiale in coppia con Pelé

È tuttavia soprattutto con la nazionale brasiliana che la figura di Garrincha entra di diritto nella storia del suo paese. Il calciatore parteciperà a tre edizioni dei Campionati Mondiali di calcio: Svezia 1958, Cile 1962 e Inghilterra 1966, vincendo le prime due. Disputò in totale 50 partite ufficiali con la maglia verdeoro, perdendo solamente l’ultima: un Ungheria-Brasile del 15 luglio 1966. Un esempio per capire il livello della Seleçao in quegli anni. Con lui e Pelé in campo contemporaneamente – quaranta match totali – la squadra non subì mai alcuna sconfitta, pareggiando solo cinque volte. Il duo implacabile fu assoluto protagonista nella vittoria del primo storico mondiale 1958. Nelle amichevoli precedenti l’evento, Garrincha segnò la prima delle sue 12 reti con la nazionale il 21 maggio 1958. Nelle fasi finale, il Brasile si consacrò come la squadra rivelazione del Mondiale, eliminando la Francia dei campioni Fontaine e Kopa in una semifinale in cui a Garrincha venne annullato un gol in fuorigioco molto dubbio. L’ala destra fu anche protagonista nella finale contro i padroni di casa, fornendo due assist a Vavà per i gol del pareggio e del vantaggio verdeoro.

Cile 1962, il Mondiale di Garrincha

L’apice della sua carriera tuttavia venne raggiunto al mondiale successivo, quello di Cile 1962, ricordato da tutti come il Mondiale di Garrincha. Al termine della competizione, il fuoriclasse conquistò il titolo di capocannoniere e miglior giocatore. L’infortunio riportato da Pelé nella seconda gara contro la Cecoslovacchia ne sancì la leadership assoluta e gli permise di trascinare i suoi alla conquista del secondo titolo mondiale. Garrincha fu protagonista ai quarti nell’eliminazione dell’Inghilterra per 3-1, dove entrò in tutte le azioni-gol. Nella semifinale contro il Cile padrone di casa realizzò una doppietta, ma rischiò anche di saltare la finale a seguito di un’espulsione per un fallo da reazione, cui seguì un lungo ricorso. Nella finale contro la Cecoslovacchia non andò a segno, ma fu comunque tra i protagonisti della vittoria valevole per il secondo titolo della storia brasiliana.

L’alcolismo e la morte prematura

Oltre che dai successi sportivi, la vita di Garrincha fu anche caratterizzata dall’eccessiva passione per le donne e gli alcolici. Proprio a causa della sua dipendenza dall’alcol, venne internato nel 1978 per gli effetti di un’astinenza. Seguirono una serie di eventi drammatici insieme al frequente ma vano tentativo di disintossicarsi. Dopo essere stato ricoverato per una cirrosi nel 1979, venne internato nuovamente nel 1983 dopo aver trascorso diversi giorni, tra il 16 e il 19 gennaio, in giro per i bar di Rio. Garrincha spirò il giorno seguente, il 20 gennaio 1983, a causa di un edema polmonare. La tragica fine di una leggenda del calcio sudamericano e mondiale.


 

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