Nel flop azzurrino c’è qualcosa da salvare - Calcio News 24
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2015

Nel flop azzurrino c’è qualcosa da salvare

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Italia Under 21 eliminata dall’Europeo e fuori dalle Olimpiadi: bilancio negativo, l’analisi sui singoli

Italia Under 21 eliminata dall’Europeo in Repubblica Ceca e di conseguenza fuori dalle prossime Olimpiadi che si terranno nel 2016 a Rio de Janeiro: questo il triste epilogo oramai noto a tutti, all’Italia di Gigi Di Biagio non è bastata la vittoria finale sull’Inghilterra – unica dell’Europeo azzurro – per evitare quell’eliminazione sancita dal pareggio tra Svezia e Portogallo.

LE RAGIONI DEL FALLIMENTO – L’Italia dei piccoli si è svegliata troppo tardi: ha sì surclassato una delle favorite della vigilia, quell’Inghilterra ancor più deludente della nostra compagine, ma dopo aver perso con la Svezia (in vantaggio all’intervallo) e pareggiato con il Portogallo. Realtà – entrambe qualificate – che certamente non si presentavano ai nastri di partenza con il vento che spingeva gli azzurrini. Tanta confusione nel cammino italiano: è mancata una precisa impronta di gioco e gli assetti sono continuamente cambiati, da partita a partita e nel corso di una gara stessa. Il resto lo ha fatto il rendimento di alcuni calciatori dai quali ci si attendeva oggettivamente di più ed una bassa consapevolezza della rilevanza dell’evento: non ci si giocava soltanto il campionato europeo quanto anche l’accesso ai Giochi Olimpici ed è sportivamente gravissimo che questo traguardo sia stato mancato.

BERARDI STELLA DI UN ATTACCO ABULICO – Prima dell’ultima gara di questo Europeo l’Italia aveva segnato soltanto con Berardi (classe ’94) da calcio di rigore: l’altro gol (unico) degli attaccanti italiani è arrivato proprio da un’invenzione del talento del Sassuolo, splendido l’assist con cui ha scavalcato l’intera retroguardia britannica e servito un gioiello a Belotti (’93), bravo poi ad esibirsi in un’acrobazia vincente. Gallo che però ha tutt’altro che brillato nel corso della competizione, ancor peggio i colleghi di reparto. Berardi va invece segnalato perché non perde occasione per confermare un continuo percorso di crescita: Juventus e Sassuolo si sono appena accordate per un’ulteriore stagione in nero verde, scelta che può sì aiutarne la definitiva esplosione – e magari correggerne qualche eccesso caratteriale – ma che sottolinea una già consolidata tendenza dei club italiani a vivere con qualche remora di troppo il lancio dei giovani prodotti nostrani. Tradotto: siamo certi sia inferiore a Dybala?

LA SFIDA CON L’INGHILTERRA RACCONTA CHE… – Alcune pedine dell’Italia Under 21 sono pronte per il salto in club strutturati e possono strappare un sorriso anche al ct Antonio Conte, ieri all’Andruv Stadion di Omolouc per assistere alla gara tra Italia ed Inghilterra. Il ricambio si intravede dunque ed è la migliore leva per le nazionali maggiori, che se possono attingere da un bacino di giovani validi e pronti – vedi il caso spagnolo – sono poi in grado di dare continuità ai propri risultati. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla difesa: Zappacosta (’92), sull’asse con Berardi, ha dimostrato di avere passo e piede per completare sovrapposizioni degne di nota, può migliorare nella fase difensiva per diventare un esterno di ottima prospettiva. Esame importante nella prossima stagione per Rugani (’94) e Romagnoli (’95). Interessanti alcuni spunti derivanti dal centrocampo: Cataldi (’94) ha la personalità per prendersi il futuro dalla Lazio ma dipenderà da Pioli che peraltro non ha mai fatto mistero di apprezzarlo oltremodo, in luce però – se volete a sorpresa – Crisetig (’93) e Benassi (’94). Il regista ha sfoderato una prestazione totale fatta di sostanza ed inserimenti, sua l’accelerazione che ha spaccato la difesa inglese e propiziato la prima delle due reti di Benassi: la grande novità della serata. Comunque vada la risoluzione della comproprietà tra Inter e Torino sarà fondamentale trovargli uno spazio per agevolare una crescita assai probabile. Il materiale c’è, ora tocca ai club non disperderlo.