Panucci: «Ero il pupillo di Capello. Cassano? Meglio non spendere parole per lui»
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Panucci: «Ero il pupillo di Capello. Cassano? Meglio non spendere parole per lui»

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 Ai microfoni di Radio Due Christian Panucci ha parlato del rapporto che ha con Fabio Capello: queste le sue dichiarazioni

Christian Panucci ha parlato ai microfoni di Radio Due del rapporto che ha avuto con Fabio Capello. Le sue parole.

CAPELLO – «Sono stato il suo pupillo. Mi voleva in tutte le squadre. Mi ha portato ovunque. Ma perché sono stato una persona vera, come del resto era lui. Non amava i ruffiani. Io e lui abbiamo avuto dei confronti, ma sempre molto leali. C’è sempre stato un rapporto particolare, ma è uno che non ti regala niente».

MILAN – «Il mio Milan? Incredibile, irripetibile. C’erano i migliori del mondo. Avevamo Jean Pierre Papin, pallone d’oro, che andava in tribuna. Era una squadra fantastica, abbiamo fatto 58 partite senza perdere, quasi due campionati. Quel Milan era troppo forte. Fatto di grandi uomini e grandi professionisti».

BERLUSCONI – «Veniva negli spogliatoi a salutare la squadra, era sempre molto positivo, un assoluto fuoriclasse, vedeva dove gli altri non vedevamo, gli sarò sempre riconoscente».

CASSANO – «Preferisco non spendere parole per lui, sarebbe un discorso troppo lungo».

ROMA – «Io sono completamente innamorato di Roma, effettivamente c’è una pressione delle radio notevole, sanno tutti tutto, la gente è parte in causa, le radio hanno un peso notevole, si è vinto poco anche perché da altre parti ci sono squadre forti, ma la Roma, come la Lazio, rimane una squadra importante del campionato italiano. Io comunque ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa».