PSG, Ibrahimovic: «Così mandai a quel paese Wenger...» - Calcio News 24
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2013

PSG, Ibrahimovic: «Così mandai a quel paese Wenger…»

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Nella sua auto-biografia l’attaccante svedese racconta di quel famoso provino all’Arsenal (che non si fece)

PSG IBRAHIMOVIC ARSENAL WENGER – Correva l’anno 2000, andavano ancora le zeppe e Zlatan Ibrahimovic, allora giovanissimo calciatore del Malmoe, era praticamente un giocatore dell’Arsenal. Non era ancora l’attaccante ultra-pagato che gioca oggi nel Paris Saint-Germain, ma Arsene Wenger aveva intravisto in lui del potenziale. Lo svedese non firmò però mai nessun contratto con i “Gunners”

QUEL GIORNO A LONDRA –  «Andai al centro tecnico dell’Arsenal dalle parti di St. Albans, vidi anche fuori dal campo gente come Vieira, Henry, Bergkamp: la cosa veramente incredibile è che avrei dovuto incontrare proprio Wenger, quando entrai nel suo ufficio ero teso come un bimbo. Alla sua vista mi emozionai un po’, perchè era come se lui stesse cercando di guardarmi dentro: lui è uno di quelli che stila un profilo psicologico dei suoi giocatori, tipo “sono emozionalmente stabili?”, robe de genere, lo fanno tutti i grandi. Io non dissi niente», le parole di Ibrahimovic nella sua autobiografia “Io, Zlatan Ibrahimovic”.

ZLATAN NON FA PROVINI – «Stetti in silenzio per un po’, ma alla fine persi la pazienza: ogni tanto lui si alzava a guardava fuori dalla finestra, era come se volesse tenere d’occhio tutto e continuò a fare così per tutto il tempo. Mi disse una cosa: “Possiamo fare un tentantivo”. Non mi importava, volevo quel posto, ma lì scattai. “Dammi un paio di scarpe, proverò adesso”, dissi, ma il d. s. del Malmoe mi fermò: “Fermati, risolveremo la cosa, non faremo nessun provino”. Capii subito che Wenger voleva arrivare ad una conclusione: essere interessato a me, o no. Fare un provino però ti mette in una posizione di debolezza, così dicemmo: “Mi spiace, ma non siamo interessati”. Sono sicuro di aver preso la giusta decisione».