Hanno Detto
Andrea Raggi: «Ho il Monaco tatuato nella pelle, il mio sogno è tornarci. A Montecarlo i calciatori sono come operai… E io andavo in curva a tifare»
Andrea Raggi si racconta, le parole: «Ho il Monaco tatuato nella pelle, un sogno? Tornarci. A Montecarlo i calciatori sono come operai…»
Vi ricordate Andrea Raggi? Difensore, ha girato diverse squadre legandosi soprattutto al Monaco, con cui ha vinto la Ligue 1 nel 2016-17. Oggi si è raccontato a La Gazzetta dello Sport.
PESCARE AL PORTO DI MONTECARLO – «C’era gente di ogni estrazione con cui parlare di tutto e di niente. Qualcuno mi riconosceva e allora si parlava di calcio. Ma in genere a Montecarlo è difficile essere riconosciuti per strada. I calciatori sono un po’ come gli operai del Principato».
ARRIVO’ AL MONACO CHE ERA IN LIGUE 2 – «Non un salto nel buio, ma progetto ambizioso. Il Monaco voleva tornare in alto. I fatti mi hanno dato ragione».
VITA CON I MILIARDARI– «Impatto bellissimo. Montecarlo è uno dei posti più belli, sicuri e lussuosi al mondo. Un paese delle favole. Ma avevo solo il calcio in testa e mi sono ambientato rapidamente anche grazie allo staff italiano di Ranieri».
IL PIRATA – «Quel soprannome mi è sempre piaciuto per tutto ciò che evoca. E con i tifosi c’è sempre stato un rapporto speciale».
IN CURVA – «In curva andavo anche da giocatore, quando non giocavo per squalifica. E ci sono tornato pure quando ho smesso. Anche per un Monaco-Psg 1-4». OGGI – «Mi godo famiglia e passioni, vado a pesca e a funghi. Gioco a tennis e a padel, in doppio con mio fratello non ci batte nessuno. Fossi stato più giovane sarei diventato professionista di padel. Ma il Monaco ce l’ho tatuato sulla pelle. Il sogno è di tornarci un giorno, magari da club manager, per stare vicino alla squadra e trasmettere storia e valori».
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