2012
Roma, conferenza di Luis Enrique: “Lascio perchè sono stanco, grazie a tutti”
Luis Enrique saluta con una conferenza stampa la Roma e i suoi tifosi. In diretta da Trigoria, seguiremo passo dopo passo l’ultimo incontro tra il tecnico asturiano e i giornalisti.
Si parte con un breve discorso di Luis Enrique: “Due giorni fa ho fatto una riunione con la squadra e lo staff, per dire cosa pensavo e cosa sentivo. È stata una cosa bellissima, ho salutato i calciatori in spagnolo perchè volevo parlare con il cuore. Quello è stato un gesto che non ripeterò più. La mia critica va a chi ha riportato alcune bugie sulle mie presunte parole nei confronti dei calciatori, ma adesso voglio mostrare cosa ho detto ai ragazzi, che è completamente diverso rispetto a quanto è uscito sulla stampa. Questo è un bel posto, ma è un posto che ha bisogno di aiuto, e spero che chi mi sostituirà non soffra tanto quanto me. Per me è stato un grandissimo piacere allenare questa squadra, non mi sono mai pentito della mia scelta, nemmeno nel giorno più brutto. La mia famiglia è molto felice di vivere a Roma e sperava di poter restare ancora a lungo. Ho sempre avuto rispetto dai tifosi, con loro ho avuto sempre un buon rapporto basato sulla fedeltà e li ringrazio. Me ne vado perchè sono molto stanco, ho dato il 100% in questa stagione, anche quando sono mancate le forze ho pensato che dovevo restare vicino ai giocatori. L’anno prossimo non allenerò, devo recuperare la forza che mi è mancata. Sono una persona molto passionale, mi sono calato in questa avventura che per me non era un progetto: sono stanco di questa parola. Ho speso tutte le mie energie, cercando di portare la squadra in alto. A 3-4 partite dalla fine lottavamo per il terzo posto, non ce l’abbiamo fatta ma non penso che si tratti di una brutta stagione. La squadra ha fatto delle cose importanti, che voi giornalisti non potete vedere perchè non seguite gli allenamenti. Ci sono stati tanti miglioramenti, anche se i risultati non sono stati regolari, ma io difendo sempre i ragazzi e li voglio ringraziare ancora una volta pubblicamente, perchè li ho convinti in quello che facevo. Non mi sono mai aggrappato al mio posto, ho sempre detto che se fosse mancata la fiducia nei miei confronti sarei andato via, e non voglio iniziare la stagione sapendo di essere il colpevole alla prima difficoltà. Auguro a questa società un cammino pieno di successi. Chiedo scusa qualora non mi fossi comportato bene in determinati momenti della stagione, ho cercato di esporre sempre quello che penso e resto convinto del fatto che in Italia si possa giocare un bel calcio, all’attacco.”
Che errori penso di aver fatto? “Ho fatto tanti errori, ma sarebbe brutto elencarli nel giorno in cui vado via. È più facile vedere gli errori subito dopo averli fatti. Il mio lavoro è quello di aiutare i ragazzi ad approcciarsi alle partite, facilitare il loro lavoro. Ci sono tante cose che si possono migliorare, speravo in un primo anno più tranquillo, per me ogni sconfitta è stata un dispiacere enorme perchè vorrei vincere ogni partita. Per me è giusto giudicare un allenatore in base ai risultati, rifarei tutto quello che ho fatto.”
I rapporti con Totti? “Rischio di innamorarmi di Francesco, forse è qui perchè teme di non giocare domani (ride, ndr). Con lui ho sempre avuto un rapporto speciale, quando si parlava di una lite con lui ho pensato subito a parlargli perchè nutro per lui grande rispetto, come calciatore e come persona. È stato un piacere lavorare con lui, come con gli altri ragazzi”
Paura di convivere in una città difficile? “Questa città è meravigliosa, resterò qui qualche mese in più per conoscere la città. Non ho nessuna paura, vado per strada sempre con grande fiducia. A volte non piacevo alla gente, perchè è normale essere arrabbiati dopo una sconfitta. Preferisco un anno intenso piuttosto che tre anni troppo calmi.”
Calcio italiano troppo perfetto per avere tecnici stranieri? “Un allenatore è sempre parte fondamentale per la propria squadra. Non credo che il calcio italiano sia così diverso rispetto ad altri campionati. Alcune volte ho sentito che gli allenatori siano più bravi, ma non penso che sia così: ci sono allenatori italiani più bravi, anche a livello europeo, rispetto ad altri, ma succede in tutti i Paesi. Per me non è stato così difficile allenare in Italia, è stata una stagione tosta. Penso che ci sono squadre, come la Juventus o il Milan, che hanno giocato bene. La nostra stagione è stata più strana. Tutti i miei colleghi mi hanno fatto dei complimenti, sia dopo aver vinto che dopo aver perso, persino a Coverciano durante gli incontri.”
Difficoltà nell’ambiente romanista? “Non credo. Non conosco neanche il 10% di quello che c’è da sapere, ho cercato di fare il mio lavoro e so che tutti lo giudicano perchè rappresento una grande società. Non rimprovero nessuno in particolare, è sempre stato un orgoglio rappresentare questa squadra. Non si può parlare di dimissioni, per me questo è il momento giusto per lasciare la squadra, così la società avrà il tempo per trovare un sostituto. Ora arriva l’estate, si può ricominciare da capo ma per me non è stato un anno fallimentare. Ora la squadra è più forte nell’atteggiamento, spero che chi mi sostituirà potrà continuare a lavorare su questo piano. È importante avere al proprio fianco persone di tale importanza, con tanta fiducia nei tuoi confronti. Per me la persona va davanti a qualunque cosa, che sia un calciatore o che sia un dirigente.”