Roma, Montali: "Non era volontà  degli americani tenermi" - Calcio News 24
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2011

Roma, Montali: “Non era volontà  degli americani tenermi”

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Gian Paolo Montali, ex dirigente della Roma, ha spiegato i motivi del suo addio alla società  giallorossa, sancito la scorsa estate: “Perchè ho lasciato la Roma? E’ una domanda che mi continuano a fare. Prima cosa: trovo assolutamente legittimo che un proprietario nuovo si scelga i nuovi dirigenti – le parole apparse sulle colonne de ‘Il Corriere dello sport’ -. Era già  un anno che Franco Baldini lavorava con i nuovi proprietari. Insieme non potevamo stare perchè abbiamo un profilo uguale, anche se lui sa molto più di calcio, mentre io sono più specializzato nell’organizzazione. Ma ho capito che non c’era la volontà  da parte degli americani di tenermi, differenze di vedute. Io avevo dubbi sulla scelta dell’allenatore”. Con la nuova proprietà  americana un matrimonio mancato: “Ebbi un incontro con DiBenedetto a fine marzo, primi di aprile. L’avventura americana mi piaceva, Unicredit mi aveva detto che sarei rimasto, poi però… Ho un grande senso di autocritica, mi chiedo cosa possa aver sbagliato e ho capito che forse ho fatto un’ingenuità : per tutelare chi stava lavorando in quel momento, con il campionato in corso, ho difeso l’allenatore, i giocatori, i dirigenti. Mi dicevano Montella andrà  via, arriva Luis Enrique, io pensavo che servisse proteggere chi stava lavorando per portare la Roma in Europa. A me Montella piace molto, non è uno mite come sembra: è molto determinato, non ha paura dei giocatori. Affrontava a muso duro i giocatori scontenti, tipo Borriello. E parlava chiaro. Anche con Totti e De Rossi. Sono contento sia andato a Catania. Montella diventerà  un grande tecnico”. In chiusura Montali è tornato con la mente alla scorsa stagione per raccontare un aneddoto: “A Roma stilai una tabella in cui avevo scritto 14 risultati e lo lasciai dentro lo spogliatoio: avevo messo dodici vittorie e due pareggi, scrissi che la Roma avrebbe vinto a Milano. Facemmo dodici vittorie e due pareggi. Fu un modo per trasmettere fiducia. Ma per riuscirci devi conoscere l’ambiente. Quando dissi ai giocatori non vi farò più viaggiare coi voli di linea, ma con i charter, e senza giornalisti o estranei, Totti e Perrotta mi dissero “?’direttore, non ce la farà  mai’. Invece ci sono riuscito”.