Sampdoria, Tonelli è un caso: braccio di ferro De Laurentiis-Ferrero

La Sampdoria non vuole pagare la cifra pattuita con il Napoli per Tonelli: niente obbligo di riscatto, Ferrero chiede lo sconto

Non è così che Lorenzo Tonelli immaginava la sua avventura alla Sampdoria. Il difensore si è trasferito in blucerchiato nell’ultimo giorno di calciomercato estivo, lasciando il Napoli in prestito oneroso con diritto e obbligo di riscatto, che scatterà automaticamente alla 25esima presenza stagionale. Finora ne ha collezionato 14 tra Serie A e Coppa Italia e sembrava essere un punto fermo della rosa allenata da Marco Giampaolo, ma da ormai tre giornate al suo posto gioca Omar Colley. Semplice turnover o scelta politica dettata dai piani alti? Sappiamo benissimo che l’allenatore blucerchiato è restio a cambiare le carte in tavola se non costretto dalle circostanze. È evidente, dunque, come il problema nasca dalla volontà della società di forzare l’esclusione di Tonelli.

Il presidente Massimo Ferrero, infatti, giudica eccessivi i 7,5 milioni di euro pattuiti in estate con il Napoli e da settimane sta cercando una nuova intesa con il collega Aurelio De Laurentiis, che però non vuole sentire ragioni. Il braccio di ferro danneggia il rapporto tra i vertici di un triangolo che, secondo le ultime indiscrezioni, si concluderà a sfavore della Sampdoria. Difficilmente il club partenopeo abbasserà la pretese per un giocatore che sta dimostrando di essere uno dei migliori centrali difensivi in Italia, considerando inoltre i prezzi elevati del mercato attuale. In più: un eventuale sconto indebolirebbe la ferma immagine del Napoli, che mira a restare tra le maggiori forze del panorama calcistico europeo. D’altronde, il calcio è tutta una questione di soldi.

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