2014
Sassuolo, Floro Flores: «Ho ritrovato la mia parte animale»
SASSUOLO FLORO FLORES – I suoi sono i gol della salvezza: una doppietta al Genoa per regalare al Sassuolo la permanenza in Serie A. Parliamo di Antonio Floro Flores, che ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” ha dichiarato: «Non ho dormito per due notti, ma non è una novità. Mi capita da quando ero ragazzino, colpa dell’adrenalina: dopo le partite resto sveglio fino all’alba. Cosa faccio? Guardo la tv: non ha idea quanti programmi strani ci siano. Sembravano spacciati? Ci credevamo sempre, ma se hai il morale sotto i tacchi la salita diventa una parete. Di Francesco al ritorno ha trovato le parole giuste. Malesani? Eravamo noi il problema. Lui stava cercando una via d’uscita, ma serviva un’altra scossa. E cosa ci ha detto Di Francesco? Che la salvezza sarebbe stata un miracolo e i miracoli nello sport dipendono dalle persone. Noi avremmo potuto dimostrarlo. La vittoria sul Catania è stata la svolta».
GLI STIMOLI – L’attaccante neroverde ha parlato poi del suo ambientamento al Sassuolo e della sua rinascita dopo le iniziali difficoltà: «Si sta benissimo, come in una famiglia. Comunque la differenza è il club. A iniziare dal presidente. Le racconto un episodio: dopo lo 0-7 contro l’Inter e 0 punti in classifica, nello spogliatoio entra Giorgio Squinzi. Penso “ora ci fa neri”. Sa, ho avuto a che fare con presidenti sanguigni che dopo un paio di k.o. rovesciavano tavoli e ricoprivano d’insulti i giocatori. Lui invece parlò con serenità: “Non vi preoccupate, la A è difficile. Abbiamo fiducia in voi e continuiamo ad averla”. La domenica dopo pareggiamo a Napoli… Lì sono stato sfortunato: ho indossato quella maglia nel momento peggiore e con la società peggiore. Se potessi esprimere un desiderio vorrei riavere i miei 19 anni e l’attuale club. Avere una rosa con pochi stranieri ci ha aiutato: chi non è italiano non capisce bene il peso di una retrocessione. Se devi fare un campionato di vertice possono essere un valore aggiunto, ma se devi salvarti è il contrario. Concorrenza? Uno stimolo. Come le parole dei dirigenti a gennaio: si aspettavano di più da me e mi hanno detto che era arrivato il momento di svoltare».
LA PARTE “ANIMALE” – Infine, Floro Flores ha parlato di Alberto Ferrarini, motivatore anche di Pegolo, Bonucci e Gilardino, nonché della prossima sfida col Milan: «Non so se Alberto sia un motivatore, ma è stata una svolta positiva. Mi ha aiutato, al pari del mio procuratore, a crescere: prima mi piangevo addosso, ero sempre negativo. Lui mi ha insegnato tante cose e riesce a caricarmi come non mai. Facciamo dei lavori che non si possono spiegare, bisogna provarli. I risultati? Ho ritrovato la mia parte animale. Milan? Tutti incolpano Seedorf. Non lo so, ma una cosa è certa: il Milan, tranne un paio di eccezioni, non è una squadra stellare. Ha la classifica che si merita».