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2014

Se non è Dea questa…

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Tra approccio caratteriale, conferme e sorprese: lo strepitoso campionato dell’Atalanta di Colantuono

SERIE A ATALANTA COLANTUONO – Settimo posto con finestra sull’Europa. Oltre ogni rosea aspettativa? Probabile, ma nulla è casuale dalle parti di Zingonia: il meticoloso ed ambizioso lavoro di Stefano Colantuono e di una dirigenza che lavora alla grande con i mezzi a disposizione è valso gli attuali 46  punti e le prime – meritate – pagine dei quotidiani sportivi.

UNA SQUADRA CHE NON PAREGGIA – Quattordici vittorie, quattro pareggi e tredici sconfitte nelle trentuno gare disputate finora: soltanto la Juventus ha pareggiato meno in Italia. Indice di un approccio alla gara – sia tattico che caratteriale – piuttosto spregiudicato: l’Atalanta prova sempre a fare la partita, ad imporre le proprie idee di gioco. Alle volte (tante rispetto a quanto ci si potesse attendere) il risultato è favorevole, altre meno ma l’impronta è chiara. Strepitoso il girone di ritorno degli uomini di Colantuono: otto vittorie, un solo pareggio e tre sconfitte, con la gemma dei sei successi consecutivi che hanno lanciato definitivamente le ambizioni nerazzurre. Se i valori sembrano essenzialmente orientati sul pacchetto offensivo ecco la sorpresa: l’Atalanta è più efficiente in difesa – passivo di 39 reti, sesta difesa del torneo alle spalle delle top five – che in attacco dove invece paga in relazione alle concorrenti (dodicesimi per reti realizzate, 37).

LE CONFERME… – Chi aveva già fatto parlare di sé con la maglia neroazzurra ha confermato quanto di buono era emerso: in primis German Denis che si è confermato con una stagione finora da 11 gol e 5 assist, condita da prestazioni totali e con l’obiettivo di centrare la fatidica quota 15. Ha inciso il talento del solito Maxi Moralez: l’argentino ha segnato tanto – 5 gol pesanti – ed ha fornito assist decisivi, accelerando le dinamiche della sua Atalanta anche in momenti non particolarmente brillanti sotto il profilo del gioco. Luca Cigarini si è oramai elevato tra i registi più credibili del panorama calcistico nazionale, detta i tempi della sua Atalanta con ritmo e qualità senza venir meno sotto il profilo di corsa ed interdizione, la difesa nel suo complesso conta su rendimenti individuali alti e su un organizzazione generale che funziona praticamente alla perfezione. Al netto di qualche defaillance – salta in mente lo 0-4 subito dal Parma – proprio il pacchetto difensivo si è rilevato il valore aggiunto nell’economia di Colantuono. Sorretto dalla braccia forti di un Consigli a tratti decisivo ed oramai definitivamente maturato: l’estremo difensore nerazzurro è tra i primi per rendimento generale.

… E LE SORPRESE – Innanzitutto Giacomo Jack Bonaventura: non che sia una novità nel senso stretto del suo significato, il suo valore è noto da due anni ad oggi, ma le prestazioni del centrocampista marchigiano sono letteralmente esplose nell’arco dell’attuale stagione. Bonaventura ha trovato continuità – quella di cui difettava – per far brillare senza sosta il suo talento, al punto tale da ambire ad una chiamata al sole del Brasile. Un altro il nome caldo ed è quello di Daniele Baselli: classe 1992, poca fiducia in avvio da parte della guida tecnica, poi i frutti del lavoro ed un impiego via via crescente che ha svelato un nuovo talento a chi ancora non lo conosceva. Un centrocampista che può lavorare per completarsi e diventare un profilo decisamente interessante anche per squadre di determinate ambizioni. Altri due nomi a testimonianza della validità del progetto: Marcelo Estigarribia e Giuseppe De Luca. Il tempo di ambientarsi per il primo, approdato a Bergamo in quel di gennaio, che già occupa in pianta stabile la corsia destra al posto del finora inamovibile Raimondi, il secondo ha risposto presente – e che risposta! – all’assenza di un certo Moralez, lasciandosi trovare pronto nel momento del bisogno dopo un mare di panchine. Due partite consecutive, due gol ed altrettanti assist. Quando qualcosa funziona, funziona. E non dipende da alcun interprete. L’Atalanta si gode il suo presente e guarda al futuro pensando e non pensando a quella parola magica.