Serie A - nona giornata: Pescara - Atalanta: lampi di tattica - Calcio News 24
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2012

Serie A – nona giornata: Pescara – Atalanta: lampi di tattica

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SERIE A PESCARA ATALANTA NONA GIORNATA LAMPI DI TATTICA – Atalanta e Pescara all’Adriatico si dividono la posta in palio con uno 0-0 tutt’altro che spettacolare. Stroppa schiera le due mezzepunte, Quintero e Weiss, dietro a Vukusic, ma rinuncia a Terlizzi che sembrava pronto al rientro. 4-3-2-1 con un classico albero di Natale per i biancoazzurri. L’Atalanta invece si schiera con un 4-4-2 che diventa spesso 4-4-1-1 con Moralez dietro Denis.
Il primo tempo è di marca nerazzurra. Moralez si dimostra in palla e svaria su tutto il fronte dando spesso la sovrapposizione ai due esterni alti Bonaventura e Schelotto. Quest’ultimo si allarga spesso e prova a saltare l’uomo, Bonaventura invece dovrebbe centrarsi un po’ di più e lo fa abbastanza bene tanto che Perin si supera proprio su un suo tiro dal limite. Cigarini fa il metronomo, prova anche una conclusione dalla distanza ma non è sempre nel vivo del gioco e talvolta la sua assenza si sente. Ci prova anche Moralez, e l’Atalanta è più pericolosa. Denis in attacco apre gli spazi, non sempre viene trovato vista la poca qualità dei cross ma crea lo spazio e dà profondità in maniera da concedere il tiro ai 3 che gli giocano alle spalle. Diversa la situazione del Pescara che arriva spesso al limite e poi si perde. Il centrocampo fa diga in maniera discreta e poi le due mezzepunte devono saltare l’uomo e mandare in porta Vukusic. Quest’ultimo però si muovo poco e male, non dà punti di riferimento agli avversari ma nemmeno ai propri compagni che spesso devono andare alla conclusione. Vivo Quintero che ce la mette tutta ma non basta perchè il tiro dal limite non riesce spesso.

Nella ripresa dopo soli pochi minuti l’episodio che cambia ill match. La partita andava verso un monologo nerazzurro, visto che l’Atalanta era messa molto meglio in campo. Ma Valeri espelle Peluso, autore di due falli e due ammonizioni probabilmente non così chiare. L’Atalanta tatticamente va in difficoltà ma si risistema subito. Colantuono non cambia praticamente niente, toglie Moralez e risistema le fasce con Scozzarella e Brivio, bravissimi a reggere sulla sinistra. L’Atalanta perde Moralez che faceva un grande lavoro con e senza la palla e sacrifica Denis che con tutto il peso dell’attacco sulle spalle fa fatica ad essere pericoloso. Il Pescara ha l’uomo in più e presto abbandona il 4-3-2-1 per fare posto ad un modulo più offensivo. Entrano Caprari e Abbruscato, escono Bjarnasson e Vukusic. Diventa un 4-2-3-1 con Caprari e Abbruscato che si alternano nel ruolo di prima punta e l’altro che affianca Quintero e Weiss sulla trequarti. Talvolta però attaccano in “quadrato” e questo dà punti di riferimenti ad una difesa come quella dell’Atalanta che resta a 4 e rimane molto bassa per non essere presa in velocità. E infatti limitano i danni mentre provano anche qualche contropiede. Denis però non fa bene movimento e di conseguenza Schelotto che va verso l’esterno è costretto spesso a rallentare mentre Brivio in un caso prende un palo tirando dalla distanza, proprio per l’assenza di alternative in mezzo.

Il Pescara a fine partita proverà l’assedio e guadagnerà diversi calci di punizioni, entrambe le squadre lasciano spazio a metà campo e tendono a chiudere gli spazi davanti la propria area, quando comunque l’avversario di turno non riesce mai ad avere più alternative e fare bene. La partita non ha dato spettacolo ed entrambe le squadre devono ancora lavorare molto, anche a livello tattico.