Siamo noi la meglio gioventù - Calcio News 24
Connect with us

2014

Siamo noi la meglio gioventù

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

italia esulta settembre 2014 ifa scaled

Fallimento Mondiale e crisi calcio italiano. Nasce la rubrica “Italia Anno Zero”: qualcosa è già cambiato?

ITALIA NAZIONALE CALCIO ITALIANO – La rubrica “Italia Anno Zero” è tutta concentrata nel suo titolo: il doppio consecutivo fallimento mondiale ha definitivamente aperto le porte della crisi al movimento calcistico italiano. Attestando la cronica e strutturale congiuntura negativa sia di un’Italia oramai a pezzi sotto il profilo tecnico e comportamentale che di un prodotto calcistico – la nostra Serie A – sempre meno attrattivo. Un Anno Zero insomma alla cui base c’è la carenza di strutture, la debolezza economico-gestionale dei club e la questione giovani, ragione profonda alla base del disastro dell’amata nazionale: la rubrica si pone il duplice obiettivo di monitorare gli avanzamenti delle riforme necessarie a rilanciare il calcio italiano in seguito al passaggio di consegne avvenuto in capo ai vertici federali e la tanto attesa svolta che l’era Conte è chiamata a percorrere in tema Italia.

LA PRIMA DI CONTE – Quale occasione più ghiotta per lanciare la nostra nuova rubrica? Dalle parole ai fatti: ad agosto le prime si sono sprecate, con l’amichevole di Bari tra Italia ed Olanda è l’ora di iniziare a toccare con mano gli effetti immediati della scelta legata al nuovo commissario tecnico, quell’Antonio Conte tre volte campione d’Italia con la Juventus ed incaricato a guidare la nazionale italiana fino ad Euro 2016. La prima di Conte è senza Mario Balotelli ed è allo stesso tempo uno scossone ed una novità annunciata: il neo ct ha chiaramente espresso come – nelle sue scelte – abbia intenzione di basarsi prima sulla caratteristiche umane che su quelle tecniche. “Meglio un grande uomo e medio giocatore che il contrario”, parole sue: chiudendo al Super Mario nazionale richiede quantomeno che lo stesso dia un netto taglio al suo passato comportamentale per rientrare tra i papabili. Stop. La chiudiamo qui anche in tale sede: chi vi scrive si è da sempre impegnato a trattare il tema Balotelli come o non più degli altri mediamente interessanti.

VENTO NUOVO – Passiamo dunque all’aspetto costruttivo lasciandoci alle spalle quello che non è, ecco dunque l’analisi delle prime reali innovazioni portate in dote dalle gestione Conte. Appena dopo una premessa: il comportamento tenuto dal tecnico pugliese con la Juventus – quel finto confermarsi salvo poi abdicare dopo due mesi a preparazione appena iniziata – non ha trovato il mio personale gradimento. Ma anche questa è una pagina da archiviare. L’Italia di Conte: l’Italia di Conte è già assolutamente tangibile, corta ed irruente secondo il diktat della sua guida, asfissiante, cattiva in fase di non possesso ed in aggressione degli spazi, concentrata e determinata, affamata. Nove minuti e due gol contro quella che è a tutti gli effetti la terza forza mondiale dopo il podio centrato in quel di Brasile 2014 nonché secondo il ranking Fifa: una partenza che spazza via ogni remora, che mette un punto al disastro e che indica la via. Ovvio, occorreranno infinite conferme, ma è impensabile far finta di nulla.

LE MOSSE – Innanzitutto la coppia pesante: Immobile-Zaza, scelta che alla vigilia poteva destare più di un sospetto in termini di compatibilità, si integrano alla perfezione contro la statica retroguardia olandese. Eccellenti nell’alternarsi nel lavoro richiesto: uno verso la palla a portar via l’avversario e l’altro rapace ad aggredire la profondità. Non solo, ottima l’intesa anche nei duetti palla al piede: tradotto, chiunque ambisca alla loro maglia dovrà faticare non poco a scalzare quella che clamorosamente sembra già essere una consolidata gerarchia. Rispettivamente classe ’90 e ’91, la meglio gioventù si potrebbe dire: come anticipato nel preambolo cercavamo i giovani, eccoli. Uno nuovo di zecca, l’altro che merita oltre ogni ragionevole dubbio la seconda chance dopo il generale flop Mondiale. Il resto è il classico impianto di Conte: difesa a tre con Bonucci (che assist ad Immobile!) regista alternativo quando i centrocampisti sono pressati, mediana a cinque allo stesso tempo folta e dinamica con gli esterni (De Sciglio e Darmian, classe ’92 ed ’89, qualcosa c’è) chiamati ad alzarsi in tempi rapidissimi per tramutare il modulo in uno spregiudicato 3-3-4. Per la cronaca la sfida tra Italia ed Olanda è terminata con il risultato di 2-0 – reti di Immobile e di un super De Rossi da penalty, occasione in cui è stato espulso il centrale arancione Martins Indi, girandola di sostituzioni nella ripresa – ed è proprio quel che ci voleva. Ad maiora Italia, quanto è lunga la strada.