STATS – Torino: Vlasic vuole segnare di più e può riuscirci
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STATS – Torino: Vlasic vuole segnare di più e può riuscirci

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Nikola Vlasic

«Da me stesso pretendo di più: voglio segnare più gol e fornire più assist. Obiettivi importanti, ma che sottostanno al bene primario che è la squadra». Nikola Vlasic, nella conferenza di ieri a Torino, ha espresso propositi molto chiari su come voglia migliorare sotto il profilo quantitativo: le 5 reti della scorsa annata non possono bastare per uno come lui, che ha senz’altro nei piedi qualcosa in più, anche se non va dimenticato che nel ruolo di trequartista il giocatore croato ha saputo mettersi al servizio degli altri, regalando diversi suggerimenti per trovare la porta.

Che cosa ci dicono i 5 acuti in fase realizzativa del 2022-23? Andiamo a ripercorrerli e vediamo se ci sono connessioni particolari tra di loro o con qualche compagno di squadra.

CREMONESE-TORINO – Vlasic segna su respinta. Seguendo Radonijc, trova il modo di centrare la porta. Nel corso dell’anno, poi, non ci sono più state altrettante intuizioni.

ATALANTA-TORINO – Interessante scambio delle parti: è la punta (Pellegri) a svariare e a mettere al centro un pallone che il fantasista (Vlasic) va a concretizzare in gol. Con Sanabria questo rovesciamento di posizioni non c’è mai stato in nessuna rete, con il giovane italiano sì.

TORINO-LECCE – Gol in profondità, caratteristica principe del gioco di Ivan Juric. Vlasic si fa trovare a tu per tu con Falcone su una traccia disegnata da Vojvoda. Che, a onore del vero, in questo caso ha diritto almeno a pari del merito, se non di più. Un gol pesante, basta per guadagnare i 3 punti in palio.

TORINO-SAMPDORIA – Stesso asse, funzionamento un po’ diverso perché l’invito arriva direttamente dall’area di rigore. Ma ancora una volta l’asse Vojvoda-Vlasic funziona e lo fa davanti al proprio pubblico.

VERONA-TORINO – Altro exploit che vale la vittoria. Al Bentegodi Nikola approfitta di una sponda di Sanabria, si aggiusta il pallone quel tanto che basta per avere lo spazio necessario. Ne esce fuori una botta violenta e, soprattutto, ottimamente indirizzata da fuori area. Ecco, è proprio qui che il Pitbull, soprannome datogli da Juric, ha potenzialità per incidere decisamente di più.