2014
Torino, Vives: «Nostro segreto? Chi non gioca!»
Le parole del centrocampista granata in vista dell’assalto all’Europa League.
TORINO VIVES – L’ultimo assalto poi la verità: il Torino si gioca l’accesso all’Europa League all’ultima giornata contro la Fiorentina. Ci crede la squadra granata, che non ha mai smesso di inseguire questo sogno: «Con il successo sul Verona abbiamo dimostrato di essere in grado di giocarcela con chi puntava deciso all’Europa League. Col Parma siamo stati bravi ad andare in vantaggio ma poi la troppa voglia di risultato ci ha frenato un po’. L’importante è che sia ancora accesa questa speranza dell’ultima partita per cui andremo a Firenze con la voglia di giocarcela a viso aperto perché abbiamo le carte in regola per provarci. Direi che la nostra arma è stata proprio quella di non caricare troppo le partite con le aspettative e non esaltarci troppo. Lavoriamo al massimo in settimana a prescindere dall’avversario. Entreremo in campo con molta più rabbia e cercando di portare a casa questi tre punti che ci permetterebbero di andare in Europa League. La possibilità di allenarsi bene è uno dei valori aggiunti di questo Toro. Anche chi non gioca la domenica in settimana dà il tutto per tutti in allenamento e questo consente di poter essere sempre sulla corda sotto tutti i punti di vista», ha dichiarato Giuseppe Vives ai microfoni di “Tuttosport”.
I COMPAGNI – Il centrocampista granata ha parlato poi di alcuni compagni di squadra e di mister Ventura: «Cerci lo conoscevo già dall’anno prima e quindi non è stato una sorpresa. Ciro è eccezionale per il lavoro che fa a favore della squadra. E’ completo e lotta tantissimo per tutti. Ruolo Cerci? In base agli avversari che incontriamo il mister lo sfrutta in un modo piuttosto che in un altro. E questo è possibile grazie alla sua duttilità. Auguro a Darmian, Cerci e Immobile di far parte della spedizione azzurra e li ringrazio per quello che hanno fatto quest’anno per il Toro. Sarebbe poi bellissimo per noi del Toro vederci l’Italia con compagni con cui si è sudato insieme tutto l’anno che vestono l’azzurro. Ventura? Lui è sempre sereno ma la sua forza è di essere sempre sul pezzo e avere la voglia di ottenere sempre il top dal gruppo è stimolante. Bisogna avere la voglia di essere sempre protagonisti. Guai essere troppo calmi. Tachtisidis? E’ un giocatore molto bravo e può darci una grande mano. In cosa deve migliorare lui lo sa ma non sta a me dirlo perché io non giudico nessuno. Credo che possa rappresentare un valore importante per il gruppo. Fosse per me riscatterei tutti quanti, ormai sono dei fratelli, passiamo più tempo qui alla Sisport che in famiglia».