2012
Verso Juve-Napoli: squallida gara al minuto in più o in meno in nazionale, teatrino imbarazzante
Juventus-Napoli è da sempre una partita in grado di catalizzare le attenzioni dei media: l’annosa rivalità, la storia delle due squadre e il contrasto tra nord e sud del Paese hanno sempre fatto di questa sfida qualcosa in più di una partita di calcio standard. E nel gioco delle parti tutto questo ci può anche stare: del resto il calcio è lo sport più popolare perché rintraccia spesso sensazioni che, nel contesto di un’analisi fredda e distaccata, hanno ben poco a che fare con prato e pallone.
Se tutto questo è ampiamente consentibile, ciò che è invece apparso decisamente fuori luogo è la polemica che tanti tifosi – e purtroppo tanti giornalisti al seguito delle due squadre che dimenticano di svolgere la propria professione al netto di una passione – hanno inscenato in occasione dell’impegno delle nazionali. Una squallida gara all’infortunio in più o in meno causa nazionali, al minutino in più o in meno disputato dai giocatori delle due squadre, al rientro in Italia un’ora prima o dopo rispetto all’avversario. Un teatrino davvero poco edificante, non alimentato tanto dall’operato delle società quanto da media evidentemente schierati da una parte o dall’altra e pronti ad accantonare il buon giornalismo in nome di un tifo abbastanza malato.
Due le ragioni che portano a non tollerare quanto accaduto: la prima spetta di diritto al rispetto che tutti noi dobbiamo all’impegno delle nazionali, soprattutto della nostra Italia per cui amiamo tifare quando regala emozioni nelle massime competizioni, ma che sembra un fastidio quando gioca durante l’anno – guarda caso per qualificarsi alle tanto amate competizioni – e causa addirittura una sosta del sacro campionato. No, intollerabile. Lo ha detto Prandelli più volte: “Si parla giustamente sempre del campionato, lasciateci almeno quei dieci giorni in cui ci raduniamo. Capita quattro, cinque volte all’anno”. Sottoscriviamo in pieno. Aggiungendo di non lamentarsi quando il ct lascerà per raggiunto sfinimento. Le nazionali non possono doversi sottoporre ogni volta a questo teatrino che giocoforza non può giovare ad alcuna parte in causa.
Il secondo motivo spetta alla rilevanza dell’incontro: come detto in apertura un Juventus-Napoli è di per sé una sfida catalizzatrice di interesse, ma siamo soltanto all’ottava giornata e l’enorme polverone sollevato sarebbe solo in parte spiegabile se si trattasse di una sfida che andrebbe inequivocabilmente a decidere le sorti del campionato. Ad assegnare lo scudetto. Così non è perché così non potrebbe essere, con l’unico risultato di innalzare la pressione per calciatori – discorso probabilmente più valido per il Napoli – non ancora abituati a lottare per i traguardi massimi. Il Napoli ne ha fatto di strada in tal verso negli ultimi anni, ma risulterebbe più appropriato non tartassare di frettolose aspettative un ambiente già per natura molto delicato. Questione di tatto, a volte.