Volumi di spesa, Serie A al palo: parallelo ridicolo con Premier e Liga - Calcio News 24
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2014

Volumi di spesa, Serie A al palo: parallelo ridicolo con Premier e Liga

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Tutti i numeri del calciomercato internazionale: incredibili differenze tra club italiani ed esteri

SERIE A PREMIER LEAGUE LIGA BUNDESLIGA CALCIOMERCATO – Delle cause s’è detto e ridetto: difficoltà strutturali nello sviluppare fatturati all’altezza – penalizzante sistema attribuzioni diritti tv, pessima gestione del settore commerciale, inefficacia strutture ed assenza impianto di proprietà – che si traduce in un’unica reale conseguenza. L’Italia è al palo e deve stopparsi su volumi di spesa decisamente contenuti, il traffico di affari che invece caratterizza il calciomercato internazionale è di tutt’altra rilevanza economica.

SERIE A – Valutiamo le realtà più competitive dei differenti tornei ed in Italia partiamo dalla Juventus: volume di acquisti – tra operazioni a titolo definitivo e prestiti con diritto di riscatto – pari a 24 milioni di euro (Morata 20, Evra 1.5, Koman 0, prestiti di Pereyra e Romulo ad 1.5 ed 1 milione), mercato in entrata finanziato dalle operazioni in uscita (Immobile 9 per la metà, Vucinic 6, Peluso 4.5, Quagliarella 3.5). Roma regina del mercato italiano con gli approdi di Iturbe (25), Ucan (4.75 per il prestito), Astori (2 per il prestito), metà Nainggolan (6), Cole, Emanuelson e Keita a parametro zero: oltre 40 milioni compensati solo in piccolissima parte da prestiti in uscita di non prima rilevanza. Ad oggi fermi Napoli – in Koulibaly (7) e Michu (1.25 per il prestito), out Fernandez (10) e Behrami (5) – e Fiorentina che ha di fatto innestato i soli Basanta (2.5) e Brillante (1), operazione interessante quella legata al prestito di Marin dal Chelsea. Mercato intelligente ma al risparmio per l’Inter di Thohir: tanti approdi funzionali ma si è speso soltanto per Medel (8), eccellente l’operazione Vidic a parametro zero mentre per i vari Dodò, M’Vila ed Osvaldo i capitoli di spesa sono rimandati alla prossima estate.

PREMIER LEAGUE – Paradiso Premier, lì dove tutto è possibile: i campioni in carica del Manchester City hanno prelevato Mangala (40), Fernando (15), Caballero (8) e Zuculini (2.5) finanziando in buona parte il suo mercato in entrata con le propizie cessioni di Javi Garcia (16) e Rodwell (12). Ad impressionare sono i volumi di spesa, a prescindere dal saldo netto: ad esempio, proprio come il City, Liverpool e Chelsea si muovono su passivi di fatto contenuti ma protagoniste di operazioni da capogiro, quelle di cui in Italia neanche più si parla. Il mercato dei Reds: in entrata Lallana (31), Lovren (25), Markovic (25), Moreno (18), Origi (12, lasciato in prestito al Lille), Emre Can (12), Lambert (5), Manquillo (2 per il prestito), in uscita Suarez (81) a tenere in piedi la baracca oltre a Reina (3) e Kelly (2). La partenza dell’asso uruguagio non ha scoraggiato un Liverpool reattivo così come le milionarie cessioni di David Luiz (50) e Lukaku (36, ceduto anche Demba Ba per 6 milioni) hanno aperto le porte del Chelsea a Diego Costa (38), Fabregas (33), Filipe Luis (20), Pasalic (2.5) ed al grande ritorno dell’idolo Drogba a parametro zero. Scatenate anche le outsider di lusso Manchester United ed Everton: Shaw (37) ed Herrera (36) per i Red Devils, Lukaku (35) e Basic (5) per quello che è a tutti gli effetti il settimo club inglese. Come se in Italia la Lazio acquistasse un centravanti da 35 milioni.

LIGA – La voce del padrone alle solite Real Madrid e Barcellona con operazioni tanto puntuali da sembrare mirate non soltanto sotto l’aspetto strettamente sportivo: come non accorgersi della pesante espansione commerciale con cui i blaugrana stanno sfondando sui mercati sudamericani? A fare compagnia a Messi e Neymar è arrivato Suarez per 81 milioni così che il Barcellona possa vantare i calciatori più rappresentativi delle nazionali sudamericane più titolate (Argentina, Brasile ed Uruguay). Con Suarez ecco Mathieu (20, inspiegabile diciamolo, il difensore over 30 più pagato nella storia del calcio), Rakitic (18), Vermaelen (15), Ter Stegen (12), Bravo (12), saldo attutito in parte dalle uscite di Sanchez (38), Fabregas (33), Bojan (5) e Tello (2 per il prestito). A Madrid sono rimasti a guardare? Ma neanche per scherzo. Sponda Real è sbarcato il miglior calciatore di Brasile 2014 (James Rodriguez per 80 milioni di euro), il più efficace della Germania campione (Kroos per 30) e quel Keylor Navas (10) che si è messo in luce a protezione della favola Costa Rica. Morata (20) e Sahin (7) coprono in piccola parte l’enorme esborso economico. Lezione appresa con rapidità anche dal miracoloso Atletico Madrid di un anno fa: via Diego Costa (38), Filipe Luis (20) ed Adriàn (11), vero, ma che mercato in entrata! Alla corte di Simeone ecco i vari Griezmann (30), Mandzukic (22), Oblak (16), Raul Jimenez (12), Guilherme Siqueira (10) ed Angel Correa (8), oltre ad operazioni in prestito con diritto di riscatto (Ansaldi dallo Zenit). Differenze di traffico abissali con il panorama nostrano, regge il livello medio di un campionato competitivo ma in capitolo top team non c’è partita.

BUNDESLIGA E PSG – Ha invece sorpreso finora la politica attuata dal Bayern Monaco di Guardiola: no a spese folli, si punta tutto su lavoro e continuità. Anzi, importante mercato in uscita: Kroos (30) e Mandzukic (22) verso altri lidi perché non totalmente affini ai dettami tattici del tecnico spagnolo, in arrivo i soli Bernat (10) e Reina (3) nelle vesti di vice Neuer. Soltanto il pesante infortunio occorso al jolly Javi Martinez obbligherà i tedeschi a rimettere piede sul mercato. Il Borussia Dortmund, nel logico gioco delle parti, al contrario ha provato a compensare il gap tecnico emerso nell’ultima stagione: presi Immobile (20), Ramos (10), Ginter (10) e riscattato Sahin (7), in uscita il solo Schieber (2.5). L’altro padrone del calciomercato degli ultimi anni – il Paris Saint Germain dello sceicco Al Khelaifi – si è dovuto (almeno nell’apparenza, fino a prova contraria) alle deboli regole imposte dal financial fair play: è arrivato il solo David Luiz per 50 milioni, le intenzioni di acquistare questo mondo e quell’altro (su tutti Di Maria) sono al momento frustrate dalle leggi dell’equilibrio.