VOTI&STATS – Napoli: Garcia chiude all'insegna del numero 4
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VOTI&STATS – Napoli: Garcia chiude all’insegna del numero 4

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I voti di Rudi Garcia dopo la sconfitta di ieri, che rischia di essere anche l’ultima partita del tecnico sulla panchina del Napoli

Probabilmente, fosse finita 0-0, non sarebbe cambiato un granché il giudizio sul merito della balbettante prestazione del Napoli contro l’Empoli. Il gol nel finale di Kovalenko, propiziato da un tiro bellissimo, non ha fatto che rendere più amara la giornata e devastante date le conseguenze sul tecnico. Gli Expected Goals dicono che Raspadori e compagni hanno fatto troppo poco per andare a segno (0.86 a 0.43), nonostante il portiere Berisha abbia oggettivamente salvato il risultato in una serie di circostanze.

Soprattutto il primo tempo, dove la squadra di casa ha concluso 7 volte a fronte delle 11 della ripresa, ha ulteriormente condannato la scelta del tecnico francese di affidarsi a un 4-2-3-1 con Raspadori nella parte di Zielinski, un Simeone poco rifornito e un Kvaratskheila malinconicamente seduto in panchina in un momento nel quale è palpabile la sua crescita. Che poi, lo confermano i giudizi della carta stampata, il georgiano è stato comunque il migliore in campo, il più ispirato, l’accantonamento iniziale non è stato proprio capito, né è stato spiegato dato il silenzio stampa finale.

Rudi Garcia chiude la sua esperienza napoletana all’insegna del numero 4. Il quarto posto in classifica, a distanza ormai proibitiva dalla vetta (-10 dall’Inter). Le 4 partite giocate in Champions League, con l’impossibilità di partecipare in prima persona alla probabile qualificazione agli ottavi. Infine, il 4 in pagella, rimediato oggi un po’ ovunque in relazione alla gara di ieri. Ecco due esempi.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – «Ha stravolto il Napoli e l’ha rovinato».

CORRIERE DELLO SPORT – «La formazione più illogica (fuori Zielinski e Kvara), con lo smantellamento del tridente per adagiarsi in qualcosa di suo: se dentro c’è una sfida, è una scelta irriguardosa persino verso se stesso».

Quanto ai giocatori, i giudizi sono convergenti nel bene (poco) e nel male (quasi tutto), con la sola eccezione di Olivera. Merita il 6 per il Corriere dello Sport: «Almeno osa, disordinatamente ma ci prova. Con Cambiaghi entra in conflitti leciti e resiste finché può». Non è così positiva Gazzetta, che lo boccia con il 5: «Incerto nella sua metà campo e non incide in quella avversaria».