Il lieto fine di Messi e la più bella perdente della storia (VIDEO) - Calcio News 24
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2014

Il lieto fine di Messi e la più bella perdente della storia (VIDEO)

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Olanda – Argentina, semifinale: probabili formazioni, uomini chiave, precedenti e curiosità

OLANDA ARGENTINA PROBABILI FORMAZIONI – Lo spettacolo di un Mondiale sta anche e forse soprattutto nel suo ripetersi: accade con impressionante puntualità che lo sconfitto abbia la sua rivincita. Ed Argentina-Olanda vuol dire finale mondiale del 1978: la Seleccion vinceva in casa la sua prima Coppa del mondo mentre alla storia passava la squadra più bella e perdente della storia del calcio. E’ incredibile: chi non ha mai sentito parlare del calcio totale dell’Olanda di Cruijff? Il genio che incantò al Mondiale del ’74 quattro anni dopo – per vicissitudini varie – non si presento alla kermesse di Argentina ’78 ma l’Olanda sì e centrò la sua seconda finale. La sua seconda sconfitta consecutiva in una finale mondiale. Oggi la possibilità di tornare in finale ancora una volta consecutivamente – dopo la terza persa in Sudafrica nel 2010 – ma nella speranza di non ripetere un epilogo sconcertante. Ah, prima c’è l’Argentina. L’Argentina di Leo Messi.

LE PROBABILI FORMAZIONI – Alejandro Sabella alle prese con l’assenza che pesa: Angel Di Maria ha rimediato nel primo tempo del quarto di finale disputato contro il Belgio un infortunio muscolare che lo terrà sicuramente fuori dalla contesa con l’Olanda. Sostituito in corso d’opera da Enzo Perez, nonostante caratteristiche differenti – e non potrebbe essere altrimenti – la scelta ricadrà ancora sul suo nome. Per il resto formazione tendenzialmente fatta con il rientro dalla squalifica di Rojo in luogo di Basanta ed i dubbi Demichelis-Fernandez e Biglia-Gago con i primi favoriti. Aguero da valutare al massimo in corso d’opera. In casa Olanda impensabile seguire i percorsi mentali di Van Gaal: in questo Mondiale le ha praticamente provate tutte, dalla difesa a tre a quella a quattro passando per le due o tre punte e per mediane improvvisate. Chiunque ha fatto qualsiasi ruolo: il tentativo di replicare l’Olanda del calcio totale di cui si diceva non è riuscito sotto il profilo della prestazione ma il risultato premia l’autorevolezza di un tecnico che evidentemente può chiedere e pretendere tutto dai suoi calciatori. Dipenderà tutto dal modulo scelto.

Olanda (3-5-2): Cillessen; De Vrij, Vlaar, Martins Indi; Janmaat, Wijnaldum, Sneijder, Blind, Kuyt; Van Persie, Robben. A disposizione: Krul, Vorm, Veltman, Kongolo, Verhaegh, De Guzman, Clasie, Fer, Depay, Lens, Huntelaar. Commissario tecnico: Louis Van Gaal

Argentina (4-4-2): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo; Lavezzi, Biglia, Mascherano, Perez; Messi, Higuain. A disposizione: Andujar, Orion, F.Fernandez, Basanta, Campagnaro, Gago, A.Fernandez, Maxi Rodriguez, Alvarez, Palacio, Aguero. Commissario tecnico: Alejandro Sabella

Indisponibili – Olanda: De Jong. Argentina: Di Maria

UOMINI CHIAVE – Impensabile non proferire i loro nomi: Arjen Robben e Leo Messi. Nello stesso peso seppur di differente valore. Il velocista olandese – parliamoci chiaramente – è la salvezza di Van Gaal: lui sperimenta e l’altro pensa a tutto. Perché qualunque sia stato l’approccio tattico scelto dallo stratega olandese alla fine ogni trama è passata per i piedi e per le accelerazioni di Robben, unico e reale sfogo alla manovra offensiva olandese. Tre gol, un assist ed il rigore decisivo procuratosi allo scadere nella complessa sfida degli ottavi con il Messico: dall’altra parte quattro reti, l’assist vincente a Di Maria nell’incredibile epilogo di Argentina-Svizzera e prestazioni totali alla guida praticamente spirituale di una nazionale che si è aggrappata al suo genio calcistico per puntare al colpo grosso. Il Mondiale in Brasile. Il fenomeno argentino ha finora risposto presente ed evitato i colpi dei fucili carichi dopo l’inatteso flop personale di quattro anni fa in Sudadfrica: la reazione è arrivata secondo i migliori auspici possibili e nel personale Mondiale alla rincorsa del mito Diego Armando Maradona manca di aggiungere il lieto fine. La sfida all’Olanda per centrare la tanto agognata finale e presentarsi agli occhi del mondo calcistico come potenziale numero uno della storia.

PRECEDENTI E CURIOSITA’ – Olanda ed Argentina si sono già incontrate quattro volte nel corso della storia dei Mondiali ed il bilancio è a favore degli Orange: due vittorie a fronte di un pareggio e di una sconfitta (sommando le amichevoli i precedenti sono otto ed il computo totale è di quattro vittorie olandesi, tre pareggi ed un’affermazione argentina). Le vittorie risalgono alle seguenti edizioni: Germania ’74 (4-0, seconda fase a gruppi, doppietta di Cruijff e gol di Krol e Rep) e Francia ’98 (2-1, quarti di finale, Kluivert, Bergkamp e Lopez). Il pareggio – a reti inviolate – spetta a Germania 2006 nella sfida valida per la fase a gironi, mentre l’unica vittoria sudamericana è senza dubbio quella di maggiore gloria: nello scenario di Argentina ’78 la Seleccion vinceva il suo primo campionato mondiale in finale proprio contro l’Olanda del calcio totale (3-1 ai tempi supplementari dopo l’1-1 dei regolamentari, doppietta di Mario Kempes, Bertoni e Nanninga). La curiosità è tracciabile dalle parole scritte finora: l’Olanda ha centrato tre finali mondiali nella sua storia e le ha perse tutte, l’Argentina in finale ci è andata quattro volte – Uruguay ’30, Argentina ’78, Messico ’86 ed Italia ’90 – alzando per due volte la Coppa (la seconda proprio con il mito Maradona) ma perdendo in Uruguay con i padroni di casa ed in Italia con la Germania nella rivincita dell’edizione dell’86. Eventualità che può ancora ripetersi: sarebbe la bella, come si usa dire in gergo. Ma l’Olanda non ci sta: a patto però, una volta in finale, di non calare il più triste dei poker e confermarsi la perdente più bella della storia.