Ventura: «All'Italia serve un ricambio. Studio il 4-2-4»
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Ventura: «All’Italia serve un ricambio. Studio il 4-2-4»

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Il ct dell’Italia Giampiero Ventura a tutto tondo tra modulo, convocazioni in Nazionale, partite di qualificazione e molto altro ancora

Giampiero Ventura oggi sarà a Casteldebole per seguire gli allenamenti del Bologna ma intanto festeggia i primi settanta giorni da commissario tecnico dell’Italia. Un lavoro inusuale rispetto al solito soprattutto per il poco tempo a disposizione in un momento in cui la Nazionale affronta un ricambio generazionale importante. L’Europeo ha lasciato una squadra che dal punto di vista del temperamento ha detto tanto e questo serve, secondo il ct, per superare un girone tra i più difficili di sempre: «Serve però un ricambio ed è possibile solo per gradi. Romagnoli è stata vista come una scelta rischiosa ma bisogna creare i presupposti per non bruciare i giovani».

I SINGOLI – Stando al commissario tecnico servono anche altri tipi di amichevoli perché le gare con Francia e Germania saranno pure economicamente importanti ma anche la crescita della Nazionale è significativa e va fatta passare pure da test match meno ardui. Si passa a parlare anche del caso Graziano Pellè, sul quale Ventura non riesce a dare una motivazione: «Non c’erano i presupposti per un fatto del genere. Tornerà? Per ora gli fa bene un periodo di riflessione». E invece Mario Balotelli? Il problema è che è più famoso per i fatti extra-campo che per come gioca, spiega l’azzurro, e gli servirà umiltà per entrare nel giro della Nazionale di nuovo.

LA TATTICA – Capitolo tattica, Ventura tornerà al 4-2-4 solo quando si potranno sfruttare gli esterni in difesa e quindi quando non ci sarà più la famosa BBC dietro. Allora potranno tornare in nazionale anche Berardi o El Shaarawy e potrà esordire pure Verdi, stando al ct. «Il modulo è fattibile a bisogna capire che il calcio è fatto di proposte. Il 4-2-4 è schemi e movimenti, servono gli interpreti giusti» prosegue l’allenatore dell’Italia, che rivela la qualità per arrivare in Nazionale ovvero la personalità. Come quella di Sturaro o di Donnarumma, dice l’ex granata.

NIENTE SPAREGGI – I senatori della Nazionale non sono un freno per l’Italia, dice ancora Ventura. Non può rinunciare ai giocatori nel giro ormai da tempo e quindi il problema non si pone. «Per i Mondiali non dobbiamo rassegnarci agli spareggi» prosegue il ct, secondo cui ce la giocheremo in Spagna per il primo posto nel girone. A Il Corriere dello Sport Ventura chiude con un pensiero sul suo Torino e su Domenico Berardi: «Al Toro è stato fatto un buon lavoro, Belotti dissi io di prenderlo. Berardi? Penso sia un capitale del calcio italiano, bisogna creare i presupposti per farlo essere protagonista anche in Nazionale. Lo convocherò per gli stage e ne parlerò con lui».