Rossi: «Dodò e Osvaldo calciatori veri. L'obiettivo...» - Calcio News 24
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2014

Rossi: «Dodò e Osvaldo calciatori veri. L’obiettivo…»

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Continua il giornalista sul match con lo Stjarnan: «M’Vila davanti alla difesa ha fatto bene»

E’ stata un’Inter vincente ed a tratti convincente quella vista ieri sera contro gli islandesi dello Stjarnan nel match valevole per i preliminari di Europa League. La gara, terminata 0-3, ha visto le firme di Icardi, Dodò e D’Ambrosio, con il brasiliano ex Roma migliore in campo. A meno di due settimane dal termine del mercato i nerazzurri devono puntellare la rosa, con un attacco ancora incompleto ed il desiderio di Mazzarri per la difesa, ovvero il portoghese Rolando. Per parlare di questo, ma non solo, abbiamo intercettato Gian Luca Rossi, giornalista di Telelombardia.

Allora Gian Luca, ti è piaciuta l’Inter nella gara di ieri contro lo Stjarnan?

«Pensavo già prima della partita che si potesse vincere facilmente tre a zero, loro li avevo visti, non ci si può però basare questa partita per valutare il vero valore dell’Inter. Mi pare però che un paio di cose interessanti si siano viste: M’Vila davanti alla difesa ha fatto bene, Ranocchia per la prima volta l’ho visto senza timori, Dodò e Osvaldo son calciatori veri. La nota più positiva arriva sicuramente da questi ultimi due».

Sono arrivati volti nuovi agli ordini di Mazzarri, basti pensare a Vidic e Medel. Bisogna intervenire nuovamente in maniera decisa sul mercato? Pensando in particolar modo all’attacco…

«L’Inter non può rimanere con tre punte, è sicuro, anche perchè Botta è in procinto di partire e Bonazzoli non lo considero neanche per il momento. C’è un problema che va risolto in attacco, con un infortunio oppure un’espulsione puoi già andare in difficoltà. Anche se Mazzarri volesse giocare con una punta, è necessario avere a disposizione cinque punte, contando anche gli impegni in Europa League e Coppa Italia. Si deve fare qualcosa, pensando ad esempio a Jonathan Biabiany, attaccante esterno, poi il quinto lo può fare anche Botta se non verrà ceduto. Poi si può anche riportare a casa Rolando, a patto che Campagnaro e Silvestre siano in uscita negli ultimi giorni di mercato. Poi è chiaro che piacerebbe puntare su Hernandez o Lavezzi, ma sono piste impraticabili, a meno che qualcuno non sopravvaluti Guarin negli ultimi giorni di mercato».

Sebbene il rapporto sia ormai incrinato, tu la daresti una seconda opportunità al centrocampista colombiano?

«Ma non si tratta di una seconda opportunità, parliamo di un calciatore discreto in determinati contesti: anche dovesse andare alla Juventus, anche se non sono convinto che i bianconeri lo vogliano, non farebbe bene. E’ come Honda, è un giocatore che non va bene per il calcio italiano, ed è per questo che per la terza sessione di mercato è in partenza, ma non lo vuole nessuno, o se lo cercano, si tratta di club  di medio livello come il Wolfsburg dove lui non vuole andare. Poi se lo devi tenere, lo tieni e lo utilizzi come aggiunta al centrocampo. L’Inter farebbe comunque plusvalenza anche vendendolo ad 8 milioni di euro con gli ammortamenti».

Nagatomo, Jonathan, D’Ambrosio e Dodò: quattro nomi per gli esterni, su chi farà affidamento a tuo avviso Mazzarri? Sappiamo che non sei un grande tifoso dell’ex Santos…

«All’inizio però Jonathan era veramente inguardabile, anche a paragone con Maicon, con qualche dirigente che disse che era anche più forte. Devo però riconoscere che è cambiato, ha preso fiducia ed è duttile. Ritengo che debba giocare con Dodò, che difficilmente può star fuori, ed ho visto anche benino D’Ambrosio che l’anno scorso non ha fatto bene, anche a causa di un periodo di stop con il Torino, ma che con una preparazione importante ha dimostrato di essere un calciatore che sa proporsi. L’abbiamo visto anche ieri, ma anche nella passata stagione: cross di Jonathan e diagonale di Dodò che va in gol di testa. Mazzarri è un grande consumatore di esterni e gli utilizzerà tutti e quattro, Dodò e Jonathan vanno bene, visto che quest’ultimo sa ricoprire più ruoli tatticamente, ma mi aspetto francamente di vedere Dodò e Nagatomo che è più difensivo».

Quale deve essere l’obiettivo dell’Inter?

«Ci sono sempre le sorprese, basti pensare alla Roma nella scorsa stagione, quando nessuno gli dava credito ed invece arrivata in Champions League. Per come conosco io il calcio, o viene fuori un patatrac, e penso a Benitez che, sebbene sia un grandissimo allenatore, a livello umano tende a non avere buoni rapporti, o secondo me l’Inter è oggettivamente da quarto posto con la Fiorentina. C’è stato un miglioramento,ma qualcosa si è anche perso: l’esperienza di Cambiasso ad esempio. E’ anche vero che tutti i tifosi vorrebbero cacciare Mazzarri, caratteristica presente nel DNA questa di cacciare l’allenatore ogni due-tre mesi, ma l’obiettivo deve essere il quarto posto, con uno spiraglo per il terzo se una delle tre davanti, ovvero Juventus, Roma e Napoli, dovesse scivolare».