2014
Perinetti: «Conte miglior c.t possibile, io ho un sogno da tanto tempo…»
L’ex direttore sportivo del Palermo è uno dei candidati per il ruolo di resposansabile del settore giovanile
Antonio Conte sarà il nuovo commissario tecnico della Nazionale Italiana. Manca solo l’annuncio ufficiale, con l’ex tecnico della Juventus pronto a firmare un contratto biennale. Una notizia che era nell’aria negli ultimi giorni e che dovrebbe portare a numerosi cambiamenti tecnici e a livello progettuale rispetto agli ultimi anni. Conte dovrebbe firmare per un programma ad ampio raggio, con una partcolare attenzione alle nazionali giovanili. Nel suo staff dovrebbe entrare Giogio Perinetti, insieme a Bari fecero un grande lavoro riportando i galletti nella massima serie. Proprio l’esperto dirigente ha scelto Calcionews24.com per rilasciare le prime sensazioni.
Conte è ufficiosamente il nuovo commisario tecnico della Nazionale, una scelta che le non può che avallare?
«Io credo che in tutte le occasioni, da quando si è dimesso Prandelli, ho rimarcato che dovesse essere Antonio Conte il commissario tecnico della Nazionale. L’ho detto sia in dichiarazioni ufficiali, che in quelle private di tutti i giorni, con un ruolo molto diverso rispetto a quello concepito negli ultimi anni. Un ruolo a 360°, con attenzione a tutto il mondo azzurro. Se questa idea si stesse realizzando non posso che esserne felice».
Una presa visione e responsabilità di tutte le Nazionali giovanili, uno dei punti sottoscritti.
«Questa è una cosa che sempre ha detto, è una cosa a cui lui tiene molto e l’avrebbe voluta anche nella Juventus. Guardare ache il settore giovanile, magari il tempo era tiranno. Io credo che per il movimento calcistico italiano sia molto importante».
Conte è un tecnico di campo, stimolato dallo stress che una squadra ti porta. Sensazione che potrebbe respirare anche in questo ruolo, secondo lei è stato il fattore realmente decisivo?
«Lui si vuole sentire cosi, questo riempire le giornate con incontri, la visione degli allenamenti, io penso che lo farà sentire più allenatore. Questo sarà sicuramente uno dei motivi più grandi che lo porteranno a una determinata scelta».
Lei lo conosce bene, ci dica tre qualità che porterà in dote Conte?
«Guardi, la Nazionale ci guadagna in impegno, entusiamo, competenza. Nel tentativo di raggiungere valori di grande intensità del gioco che ha cercato di portare alla Juventus e riavvicinando cosi le grandi Nazionali moderne».
Domanda forse scontata: le piacerebbe tornare a lavorare con lui?
«Ma a chi non piacerebbe lavorare per la Nazionale? Non ho mai parlato di questo, a me piacerebbe lavorare con le Nazionali giovanili, è sempre stato un mio sogno, ma questo a prescindere da Conte. Adesso a maggior ragione che c’è lui…»
Se dovesse arrivare una chiamata non ci penserebbe un secondo.
«Un riservista non direbbe mai no alla Patria(ride ndr»).