Dg Cittadella: «Obiettivo? Una salvezza tranquilla. Sul mercato...» - Calcio News 24
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2014

Dg Cittadella: «Obiettivo? Una salvezza tranquilla. Sul mercato…»

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Continua Marchetti: «Sono entusiasta di parecchi ragazzi»

Una delle piazze più interessanti quanto particolari della Serie B è quella del Cittadella. Il club veneto è ormai senatore del campionato cadetto riuscendo sempre ad esprimere bel gioco e riuscendo inoltre a lanciare diversi talenti in erba nel grande calcio. Il regista di questa realtà è il direttore generale Stefano Marchetti, che è intervenuto ai nostri microfoni per commentare il mercato ma non solo. 

Allora Marchetti, qual è l’obiettivo stagionale? 

«L’obiettivo stagionale è quello di mantenere la categoria, ma se possibile in maniera più tranquilla rispetto lo scorso campionato, dove abbiamo fatto una rimonta incredibile. Già riuscire a salvarci con anticipo, senza avere difficoltà, sarebbe un grande successo. Poi se durante il campionato ci ritroviamo a lottare per qualcosa di più importante non ci tireremo indietro. L’obiettivo rimane questo però, una salvezza tranquilla».

Chi vede favorito per la promozione?

«La mia sensazione è che il Catania sia una squadra molto importante, soprattutto per la fame che hanno certi calciatori che l’anno scorso hanno mal digerito la retrocessione. Sono rimasti calciatori importanti, sappiamo che le motivazioni spesso fanno la differenza, aggiungendo anche le qualità tecniche il gioco è presto fatto. Vedo il Catania, assieme alle altre due retrocesse, favorito».

Fieri di essere una avere lo stesso tecnico da ormai 11 stagione? Di solito non durano più di 11 giorni…

«Giustissimo. Siamo fieri di tante cose: siamo orgogliosi di di certi valori, di non seguire la massa, di essere diversi dal calcio attuale. Mettiamo sempre la persona al primo posto, rispetto ad altre cose. Altrimenti Foscarini sarebbe stato mandato via tempo fa, nel momento della difficoltà, in periodi costellati da sconfitte, abbiamo sempre fatto quadrato intorno al mister ma non solo, abbiamo fatto quadrato attorno a tutti i componenti della società. Mai si è sentito solo, sono orgoglioso di questo e di gestire una società che va in controtendenza. Non ho mandato via Foscarini perchè è una persona di spessore, nei momenti di difficoltà si è visto che è un uomo di spessore, si è sempre sentito tranquillo ed ha potuto contare sull’appoggio della società, perchè sapeva che non sarebbe stato mandato via. Poi lui ha sempre raggiunto gli obiettivi e per questo va dato merito a lui ed alla società. Di solito durano 11 giorni è vero, Foscarini sta per iniziare con noi l’undicesimo anni: sì, siamo fieri».

Quale può essere la sorpresa nella prossima stagione? Barreca ha ottime potenzialità, per non parlare di Schenetti…

«E’ difficile rispondere. Sono entusiasta di parecchi ragazzi fare un nome particolare diventa difficile. C’è un bel mix, logicamente mi auguro che ci sia più di qualcuno, perchè significa che stiamo facendo bene. Ci sono parecchi giovani interessanti».

Come vi muoverete ancora sul mercato?

«Intanto aspetteremo le prime partite di Coppa Italia. Ci sono i margini per operare ancora, nel senso che se ci sarà bisogno interverrò, valutando bene i due impegni che affronteremo. Le amichevoli a volte lasciano il tempo che trovano. L’auspicio è quello di non fare niente, vuol dire che stiamo bene fisicamente, che c’è un ottimo gruppo. Se ci sarà da fare qualcosa comunque non mi tirerò indietro».

State monitorando qualche calciatore per il centrocampo?

«E’ uno dei reparti completi. Stiamo partendo con il 4-4-2 ed abbiamo cinque giocatori. Per i primi di novembre recupereremo anche Paolucci e saremo in sei in mezzo al campo. C’è anche Palma, giovane arrivato dall’Atalanta, che può fare diversi ruoli».

Si è parlato di un vostro interessamento per Luca Crescenzi. Cosa può dire a riguardo?

«In questo momento qua non c’è nessun ragionamento a riguardo. Vedremo queste prime partite la situazione, questo gruppo sta crescendo, lo lasciamo tranquillo. Per il momento resta così».

Non è arrivata alcuna richiesta per Busellato?

«Busellato è un ragazzo che credo abbia bisogno di un altro anno per confermare tutto quello che ha fatto di ottimo nella scorsa stagione. E’ nel giro della Nazionale Under 21, è un giocatore di grande temperamento, di grande forza, il Cittadella è ideale per lui. Nel futuro sicuramente farà parlare molto di sè».

L’asse con l’Inter, che ha portato nella scorsa stagione Di Gennaro, Pecorini e Alborno, porterà altri frutti?

«Mi auguro di sì, ho un grandissimo rapporto con Ausilio. Cerco di lavorare con tutti, non ho mai avuto preclusioni, ma con lui ho fatto tantissime operazioni, lo stimo molto, siamo cresciuti insieme avendo fatto il corso insieme. La stima è reciproca credo, se avrò l’opportunità farò altre operazioni con lui molto volentieri, anche perchè molte operazioni sono andate bene».

Ultima domanda: il sogno nel cassetto?

«Mi piacerebbe sognare. Mi emoziono a pensarci: quando eravamo in Serie C c’era il compianto presidente Angelo Gabrielli che diceva: “Il mio sogno prima di morire è quello di portare il Cittadella in Serie B”, sembrava una pazzia, dire una cosa da fuori di testa. Ed invece la Serie B l’abbiamo raggiunta, una cosa straordinaria; dopo si pensava che fossimo la classica società di passaggio, invece siamo diventati una realtà solida in questo torneo, la categoria l’abbiamo mantenuta per diversi anni. Prima di terminare la carriera sarebbe bello lottare per un posto importante, per portare questa realtà piccola ma straordinaria realtà a lottare per qualcosa di quasi impossibile:  la Serie A. E’ un sogno, probabilmente rimarrà tale, ma sognare non costa nulla».