Del Piero: «Juventus? Ovvio che tornerei» - Calcio News 24
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2014

Del Piero: «Juventus? Ovvio che tornerei»

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L’ex capitano bianconero su Vidal: «Condizionerà valore squadra»

JUVENTUS DEL PIERO –A due anni dall’addio Alessandro Del Piero incontra la Juventus, da avversario. Un’emozione speciale per l’ex capitano bianconero, che potrebbe ritrovarsi a far gol all’amico Gianluigi Buffon, anche perché è stato nominato il primo rigorista delle All Stars australiane. Ma l’attenzione è focalizzata sulla festa, sull’emozione di sentirsi protagonista, ma stando dall’altra parte dopo tanti anni a rappresentare la Juventus, mentre Sonia assiste emozionata in tribuna con i figli, che prima entreranno in campo con lui: «E’ una partita nella quale non ci saranno avversari, ma solo amici. Sarà solo una festa, per l’appunto. C’è la volontà da parte di tutti, questo sì, di disputare una bella partita. Anche combattuta. Nessuno di noi ha voglia di fare brutta figura. Specialmente dopo che la Juventus ha battuto 8 a 1 le All Stars indonesiane».

LA “10” E GLI ALLENATORI – E sarà suggestivo un eventuale scambio di maglie numero 10 con Carlos Tevez, che nel frattempo ha dichiarato di non essersi preparato, perché certi gesti sono naturali: «E poi, chissà che tuffo al cuore giocare davanti a Marchisio, Buffon, Pirlo… Ragazzi con cui ho condiviso un’epoca nella Juventus o addirittura l’avventura incredibile di un Mondiale vinto», ha aggiunto a “Tuttosport” Del Piero, che ha inevitabilmente parlato poi dell’addio di Antonio Conte e dell’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, dove si è già ben ambientato: «Ho ricevuto un sms da un amico, così l’ho saputo, anche se qualche cosina prima mi era già arrivata… Penso che la vera storia di questo distacco la possano conoscere e raccontare solo i protagonisti. Le due facce della realtà. E’ stato uno scossone. Di solito queste cose accadono a fine stagione, è decisamente più singolare che accadano all’inizio della preparazione. Allegri? Mi pare che si sia già instaurato un ottimo rapporto tra lui e i ragazzi. Li vedevo anche scherzare fra di loro facilmente, pure il presidente. L’ho visto subito ben coinvolto, Allegri. Nella Juve sono tutti coscienti che questo è un passaggio molto delicato. Si sta aprendo un nuovo ciclo».

MERCATO E OBIETTIVI – L’ex capitano bianconero,  che ha commentato le voci sull’eventuale ritorno di Zlatan Ibrahimovic alla Juventus parlando di un’operazione che avrebbe senso solo se all’interno di una particolare strategia, ha parlato di come il mercato e nello specifico il futuro di Arturo Vidal può incedere nel cammino stagionale della squadra: «Il valore della Juve sarà dato da ciò che riusciranno a costruire in questo periodo. E dagli obiettivi che si daranno. E da come finirà il mercato. Penso a Vidal, ovvio. Vidal non è insostituibile, ma cambia molto se ce l’hai o no. E se decidi di venderlo, poi devi dire cosa fai con quei soldi. Magari ne prendi uno altrettanto bravo. O un paio di giocatori. Vidal corre per due. Una sua partenza cambierebbe gli equilibri della squadra, anche se il centrocampo con Pirlo, Marchisio, Pogba rimarrebbe fortissimo. E poi penso che il valore di questa Juve verrà dato anche da chi giocherà contro la Juve. Stagioni come l’ultima da record non ne capitano più. Si è sviluppata così non solo per la forza della Juve, ma anche perché alcune squadre avevano subito un rinnovamento importante».

IL FUTURO E L’IDEA DEL RITORNO – Con uno sguardo all’immediato futuro Del Piero, che ha escluso l’ipotesi di rivestire un ruolo dirigenziale nel calcio italiano al momento, perché non ha ancora perso la voglia di giocare, ha aperto però ad un ritorno nella Juventus da dirigente tra qualche anno e annunciato di voler definire entro due settimane la sua sitazione: «Ovvio che tornare nella Juve rappresenta un’opzione per il futuro. A Torino ho casa, rimane la base della mia vita. Non ho mai posto veti, dipenderà da come procederanno le cose. Non potrei mai dire no alla Juve, sono troppo legato al mondo bianconero. Ma oggi sono rivolto verso altri progetti. Devo ragionare sul presente: entro due settimane sarà tutto definito. America e Giappone sono due ipotesi concrete e valide, ce ne sono anche altre. Per decidere devo pensare a molte cose. Innanzitutto Tobias l’anno prossimo va a scuola: serve stabilità. Poi ci sono campionati che iniziano in estate, altri a ottobre, altri a gennaio. Il coinvolgimento diretto nell’Asian Cup (è ambasciatore globale del torneo, ndr), la cui finale si giocherà qui a Sydney a gennaio, mi porta magari in questa direzione».