2014
Juan Jesus: «Juventus più debole, apriamo un nuovo ciclo»
Le parole del difensore brasiliano in vista della prossima stagione.
INTER JUAN JESUS – Reduce dalla lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro per uno scontro con Christodoulopoulos alla fine di marzo, Juan Jesus è già tornato alla guida della difesa dell’Inter. Niente ripresa graduale per il centrale nerazzurro, uno dei più impiegati in questi primi giorni di pre-campionato da Walter Mazzarri. E ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” ha parlato anche dei rinforzi: «Ho recuperato nei tempi previsti, anche perché non ho fatto vacanze per presentarmi al meglio. Nuovi arrivati? Dodò lo conosco bene, abbiamo anche giocato insieme nell’Under 19, anno 2009. Lui ha tecnica, salta l’uomo e spinge molto. M’Vila? Yann è una belva, ho visto alcune sue partite quando era in Francia. Ha presenza fisica, tecnica. Sarà di grande aiuto in una posizione fondamentale. Se rinunci a un bel po’ di soldi come ha fatto lui, vuol dire che hai motivazioni mostruose. Vidic? Poco da dire, per lui parla una carriera in cui ha vinto tutto. Serio, umile, professionale. E’ un onore allenarmi con lui. Condividiamo anche la stanza e comunichiamo in un misto tra inglese e italiano. E lo faccio arrabbiare: alla playstation vinco sempre io! Lui capisce tutto al volo. In una difesa a 3 credo possa anche scambiarsi tranquillamente posizione con Ranocchia».
CRESCITA E TRAGUARDI – Juan Jesus ha parlato poi degli obiettivi, da quelli personali a quelli da conseguire con l’Inter, che ha cambiato volto dopo gli addii dei senatori: «Voglio lavorare duro per arrivare al pieno della maturità, sui 26 anni, da top player. Pronto a fare il terzino? Ho giocato in quella posizione in Brasile. Anche se ero più bloccato e saliva di più il terzino destro. Certo avrebbe poco senso farmi fare l’esterno di spinta alla Jonathan o D’Ambrosio in un 3-5-2. Obiettivi? Con una rosa forte possiamo arrivare in fondo sia in campionato sia in Europa League. Avendo vinto tutto, prima la pressione era sempre su Cambiasso, Milito, Samuel e Zanetti. Ora tocca a noi giovani aprire un nuovo ciclo. E dobbiamo farlo in fretta, perché l’Inter non può più stare fuori dalla Champions. Metteremo più pressione agli avversari. E saremo più pericolosi sulle palle inattive. Errori da non ripetere? I pareggi! Ne abbiamo fatti 15, quindi perso 30 punti. Assurdo. Dobbiamo rimanere più concentrati sino all’ultimo secondo. A volte abbiamo faticato a gestire la partita. In questa stagione dobbiamo dare la vita. Ogni match sarà una guerra. Impensabile di stare ancora fuori dalla Champions».
SCUDETTO – Infine, il difensore brasiliano parla dell’addio di Antonio Conte alla Juventus, che potrebbe aver indebolito i bianconeri, ma anche della corsa verso lo scudetto: «Conte era il loro “cuore” e “cervello”, li martellava ogni secondo. Qualcosa perdono di sicuro, può essere un vantaggio. Iturbe per la Roma è un grande acquisto. Ma noi non dovremo avere paura di nulla. Bisogna andare sempre in campo con più rabbia degli altri. Scudetto? Ora è presto, ma se andremo sempre in campo con la giusta rabbia faremo tre punti in ogni gara».