Jorginho: «Scudetto? Ci proveremo, voglio anche la maglia azzurra» - Calcio News 24
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2014

Jorginho: «Scudetto? Ci proveremo, voglio anche la maglia azzurra»

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jorginho napoli aprile 2014 ifa

Le parole del regista, che ha ammesso di volere giocare con l’Italia.

ITALIA NAPOLI JORGINHO – Gli serve solo un cenno per farsi trovare pronto: Jorginho, infatti, ha rotto gli indugi e confermato di voler indossare la maglia della Nazionale italiana, dove magari potrebbe raccogliere l’eredità di Andrea Pirlo. Prima, però, c’è il Napoli e una nuova stagione alle porte: «Finora non ho potuto scegliere perché non ho avuto richieste. Ma la maglia azzurra è nettamente in cima alle mie preferenze. Non avrei dubbi: accetterei subito una chiamata da Coverciano. L’Italia è diventata la mia patria vera e sincera. Mi ha dato l’opportunità di crescere. Invece in Brasile non ho mai avuto spazio. Qui ho avuto la possibilità di realizzare i miei sogni mentre dove sono nato mi continuano a ignorare ancora adesso. Quello che ha fatto e sta facendo Pirlo è difficile da raggiungere per qualsiasi calciatore. Sicuramente si tratta di un esempio importante per tutti i giovani e io ho voglia di imparare tanto da lui. Le situazioni di gioco complicate lui le fa diventare semplici… È impressionante la capacità di giocare la palla senza mai perderla, senza mai sbagliare un passaggio. Tutte queste caratteristiche l’hanno fatto diventare un grande campione», ha dichiarato il giovane regista al “Corriere dello Sport”.

LA FORZA MENTALE – Jorginho ha allontanato la possibilità di provare a fare il trequartista e rivelato di puntare più sulla forza mentale che su quella fisica: «Il mio idolo da bambino era Kakà, una vera icona in Brasile. Ho provato a giocare in quella posizione, ma non mi sono trovato. Il mio posto è davanti alla difesa, come regista, non ho dubbi. Per questo mi sono ispirato a Pirlo, il miglior interprete in questo ruolo. Infallibile su calcio di punizione? Sto studiando anche per migliorare su questo fronte. Devo migliorare nella forza? Mi alleno anche per ottenere per questo scopo, ma non so quanto possa cambiare ancora… La mia caratteristica principale è che spesso riesco ad arrivare sul pallone prima dell’avversario con l’intuito, la forza del pensiero, evitando se possibile il contrasto. Io sono arrivato alla conclusione che anche nel gioco del calcio tanto, forse tutto, dipende da un fatto mentale. Io alleno la mia mente grazie alla collaborazione di un mental-coach,  si tratta di un mio amico, Nicolà Fittà. Lo frequento dai tempi di Verona. Premesso che io non riesco più a fare a meno del suo supporto professionale, il suo compito è quello di insegnarmi a gestire le emozioni anche fuori dal campo. Compresi i rapporti con la famiglia, con il mondo che mi circonda. A Verona ci frequentavamo tutti i giorni, adesso viene lui a Napoli una volta ogni due settimane».

OBIETTIVI – Infine, Jorginho ha parlato dell’esordio in Champions League e degli obiettivi per la prossima stagione: «Mi sto allenando anche per questo… Anche se sono sempre più convinto che è necessario pensare a una partita alla volta per evitare troppa confusione. Ambientamento? Tutti mi hanno accolto molto bene, sono contento, pensavo di incontrare più difficoltà. La città? È molto…brasiliana. Sapevo già prima che questa era la sua caratteristica, mi è piaciuta subito. Non sono rimasto deluso. Scudetto? Non faccio pronostici, anche se posso garantire che noi calciatori faremo di tutto per portare la nostra squadra in alto dove merita di essere. Ma il prossimo sarà un campionato molto difficile. Benitez? È un uomo per bene, educato, non perde mai il controllo, sono qualità da ammirare».