2014
Tavecchio sostenuto anche dalla Serie A, ma Agnelli attacca
Oggi svelerà il suo programma, ma intanto il patron Juventus provoca.
FIGC TAVECCHIO – Non solo la Lega Dilettanti, anche la Lega di Serie A approva la candidatura per la presidenza FIGC di Carlo Tavecchio, che oggi presenterà il suo programma elettorale: si punta alla coesione tra le quattro leghe per riformare in tempi brevi il calcio italiano, scomparirà la figura del direttore generale, mentre dovrebbero entrare quattro manager con competenze e compiti ben definiti, con particolare attenzione al tema delle risorse. L’obiettivo è rilanciare i vivai, creando centri tecnici federali sul territorio, ma anche alla nomina di un commissario tecnico che abbia il compito di seguire tutte le nazionali giovanili, che abbia responsabilità organizzative ampie e quotidiane, che coordini tecnici e osservatori: da questo punto di vista, l’idea di Tavecchio è Antonio Conte. Delicato e complesso il discorso relativo alla sicurezza negli stadi, ma Tavecchio punta a stadi senza barriere, niente “gabbie” per i tifosi. Le uniche società a non appoggiarlo sono state Juventus e Roma: ha vinto la linea di Claudio Lotito, mentre tramontano le speranze di cambiamento di Andrea Agnelli.
LA PROVOCAZIONE – La reazione del presidente della Juventus, riportata dal “Corriere dello Sport”, non è stata “morbida”, anzi il patron bianconero ha attaccato le procedure: «Mi hanno accusato di cooptazione, ma non mi sembra che questi metodi di scelta dei candidati siano particolarmente democratici. Mi piacerebbe che non avessimo un meccanismo politico dove votano i delegati, sarebbe bello fare delle vere primarie tra i tifosi e gli appassionati per sapere chi vorrebbero come presidente federale. Se vogliamo la democrazia, applichiamola in toto. C’è una riflessione politica da fare, perché a spostare gli equilibri è stata la dichiarazione di voto per Tavecchio del presidente della Lega B, Abodi. Per questione di coerenza, non ritenendo idonea la candidatura di Tavecchio, ho detto che non sarei stato disponibile. Sono però convinto, attraverso il documento che presenteremo e su cui c’è stata convergenza totale, di poter lavorare per la Juventus e in Lega. Penso che i contenuti facciano la differenza più di chi siede sulle poltrone. Se riusciremo a realizzare in un anno e mezzo la metà di quello che c’è scritto, dovremo essere molto soddisfatti».