2014
La caccia è partita: Percassi ha messo le ali alla Dea
Show del presidente nerazzurro – presentatosi su un aereo da caccia – nell’ultimo atto della Festa della Dea
ATALANTA SERIE A FESTA DELLA DEA – È mancata solo la ciliegina finale, su una torta, però, come al solito squisita. L’ultimo atto della Festa della Dea – giunta alla 13esima edizione – ha visto tra i protagonisti gli ex Fabrizio Ferron e Maurizio Ganz e, soprattutto, la dirigenza nerazzurra al completo, capitanata dal presidente, Antonio Percassi. Chi si aspettava una sorpresa – ossia un colpo di mercato in stile Facundo Parra – è rimasto a bocca asciutta. Probabilmente, però, visti i precedenti dell’argentino – 2 gol, entrambi in Coppa Italia, in 16 apparizioni – meglio così.
DEA BATTAGLIERA– Dopo l’arrivo sul carroarmato dello scorso anno, Percassi e compagnia si sono presentati tra i tifosi su un aereo da caccia. Un gesto simbolico, dal significato lampante: dopo aver sfiorato l’Europa, l’Atalanta è pronta ad iniziare la nuova stagione con lo stesso entusiasmo. A caccia dell’Europa, per l’appunto, che a Bergamo manca dalla stagione 1990-91, quando a difendere la porta nerazzurra c’era proprio Ferron: «Sono contento di essere tornato qui, dopo otto anni ricchi di soddisfazioni non avevo dubbi su di voi, una tifoseria meravigliosa. Siete riusciti a farmi sentire bergamasco».
EMOZIONE – Visibilmente emozionato anche l’altro grande ex, Ganz, osannato dai tifosi: «Questa società mi ha regalato grandi soddisfazioni, feste così non esistono, questa è la verità. L’esperienza in nerazzurro è stata incredibile, me la porterò dietro tutta la vita. In Nazionale ci sono arrivato grazie alla Dea e a voi. Vedervi dal palco è una cosa incredibile, mi avete regalato un’emozione immensa. Scendere in campo allo stadio di Bergamo è una sensazione unica, quando parlo dell’Atalanta e di Bergamo dico due cose: per essere allenatore dell’Atalanta devi essere da Atalanta e per giocarci devi essere un giocatore da Atalanta. Quando si parla di dodicesimo uomo in campo… Beh, voi lo siete».
CARICA PRES!– Letteralmente scatenato Antonio Percassi, che ha arringato i tantissimi tifosi – si parla di oltre undici/dodici mila persone – accorsi ad Orio al Serio: «Record dei record questa sera, siete strepitosi. Grazie a tutti i presenti, questo testimonia l’amore per l’Atalanta. Bambini e famiglie, è strepitoso, incredibile, questa significa amare la Dea! Non bisogna nascondersi, non dobbiamo celare il sangue nerazzurro, quello che sentiamo nel nostro cuore. La cosa più emozionante è vedere tutti questi bambini: che bel laür… Nel vedere questa passione e amore ci gasiamo, la società vuole fare le cose nel migliore dei modi per crescere e diventare sempre più importante, e ciò è possibile solo grazie a voi. Ci stiamo strutturando sempre di più, la società sarà sempre più competitiva, c’è tanta passione e sacrificio, tanta serietà ma anche lavoro. E questo è un segno di rispetto per voi, tifosi. Faremo di tutto per rendervi felici».
TANTO LAVORO – Poi, dopo il numero uno nerazzurro, tutta la dirigenza ha preso la parola per ringraziare il popolo bergamasco: dal direttore tecnico Pierpaolo Marino all’amministratore delegato Luca Percassi, passando per il direttore sportivo Gabriele Zamagna, il direttore generale Roberto Spagnolo, la new entry Maurizio Costanzi e Beppe Corti, l’osservatore di fiducia del club orobico. Chiaro il messaggio comune di tutti i dirigenti: «Siamo una squadra – hanno ribadito – e stiamo lavorando per darvi grandi soddisfazioni, perché voi rappresentate l’Atalanta e noi siamo fieri di avervi al nostro fianco».
HA VINTO LO SPORT – Si chiude nel migliore dei modi, dunque, la 13esima edizione della Festa della Dea. Che ha visto protagonista la Curva Nord, tra le altre cose, anche in diverse iniziative di beneficenza: prosegue la collaborazione con gli ‘Amici della Pediatria’, a cui sono stati donati dieci mila euro. Da domani, dunque, la Dea riparte, con ancor più entusiasmo: perché anche il presidente ha messo le ali ed è pronto ad andare a caccia. Dalla carroarmato al mig, la Dea è sempre più agguerrita. E chi reputa eccessivo l’ingresso di Percassi sull’aereo da caccia, l’anno prossimo si faccia un giro in quel di Orio: sei giorni di sport, passione e attaccamento alla maglia dell’Atalanta. Merce rara, in un mondo – quello calcistico – dominato sempre più dalla violenza.