La caccia è partita: Percassi ha messo le ali alla Dea - Calcio News 24
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2014

La caccia è partita: Percassi ha messo le ali alla Dea

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percassi festa della dea

Show del presidente nerazzurro – presentatosi su un aereo da caccia – nell’ultimo atto della Festa della Dea

ATALANTA SERIE A FESTA DELLA DEA – È mancata solo la ciliegina finale, su una torta, però, come al solito squisita. L’ultimo atto della Festa della Dea – giunta alla 13esima edizione – ha visto tra i protagonisti gli ex Fabrizio Ferron e Maurizio Ganz e, soprattutto, la dirigenza nerazzurra al completo, capitanata dal presidente, Antonio Percassi. Chi si aspettava una sorpresa – ossia un colpo di mercato in stile Facundo Parra – è rimasto a bocca asciutta. Probabilmente, però, visti i precedenti dell’argentino – 2 gol, entrambi in Coppa Italia, in 16 apparizioni – meglio così.

DEA BATTAGLIERA– Dopo l’arrivo sul carroarmato dello scorso anno, Percassi e compagnia si sono presentati tra i tifosi su un aereo da caccia. Un gesto simbolico, dal significato lampante: dopo aver sfiorato l’Europa, l’Atalanta è pronta ad iniziare la nuova stagione con lo stesso entusiasmo. A caccia dell’Europa, per l’appunto, che a Bergamo manca dalla stagione 1990-91, quando a difendere la porta nerazzurra c’era proprio Ferron: «Sono contento di essere tornato qui, dopo otto anni ricchi di soddisfazioni non avevo dubbi su di voi, una tifoseria meravigliosa. Siete riusciti a farmi sentire bergamasco».

EMOZIONE – Visibilmente emozionato anche l’altro grande ex, Ganz, osannato dai tifosi: «Questa società mi ha regalato grandi soddisfazioni, feste così non esistono, questa è la verità. L’esperienza in nerazzurro è stata incredibile, me la porterò dietro tutta la vita. In Nazionale ci sono arrivato grazie alla Dea e a voi. Vedervi dal palco è una cosa incredibile, mi avete regalato un’emozione immensa. Scendere in campo allo stadio di Bergamo è una sensazione unica, quando parlo dell’Atalanta e di Bergamo dico due cose: per essere allenatore dell’Atalanta devi essere da Atalanta e per giocarci devi essere un giocatore da Atalanta. Quando si parla di dodicesimo uomo in campo… Beh, voi lo siete».

CARICA PRES!– Letteralmente scatenato Antonio Percassi, che ha arringato i tantissimi tifosi – si parla di oltre undici/dodici mila persone – accorsi ad Orio al Serio: «Record dei record questa sera, siete strepitosi. Grazie a tutti i presenti, questo testimonia l’amore per l’Atalanta. Bambini e famiglie, è strepitoso, incredibile, questa significa amare la Dea! Non bisogna nascondersi, non dobbiamo celare il sangue nerazzurro, quello che sentiamo nel nostro cuore. La cosa più emozionante è vedere tutti questi bambini: che bel laür… Nel vedere questa passione e amore ci gasiamo, la società vuole fare le cose nel migliore dei modi per crescere e diventare sempre più importante, e ciò è possibile solo grazie a voi. Ci stiamo strutturando sempre di più, la società sarà sempre più competitiva, c’è tanta passione e sacrificio, tanta serietà ma anche lavoro. E questo è un segno di rispetto per voi, tifosi. Faremo di tutto per rendervi felici».

TANTO LAVORO – Poi, dopo il numero uno nerazzurro, tutta la dirigenza ha preso la parola per ringraziare il popolo bergamasco: dal direttore tecnico Pierpaolo Marino all’amministratore delegato Luca Percassi, passando per il direttore sportivo Gabriele Zamagna, il direttore generale Roberto Spagnolo, la new entry Maurizio CostanziBeppe Corti, l’osservatore di fiducia del club orobico. Chiaro il messaggio comune di tutti i dirigenti: «Siamo una squadra – hanno ribadito – e stiamo lavorando per darvi grandi soddisfazioni, perché voi rappresentate l’Atalanta e noi siamo fieri di avervi al nostro fianco».

HA VINTO LO SPORT – Si chiude nel migliore dei modi, dunque, la 13esima edizione della Festa della Dea. Che ha visto protagonista la Curva Nord, tra le altre cose, anche in diverse iniziative di beneficenza: prosegue la collaborazione con gli ‘Amici della Pediatria’, a cui sono stati donati dieci mila euro. Da domani, dunque, la Dea riparte, con ancor più entusiasmo: perché anche il presidente ha messo le ali ed è pronto ad andare a caccia. Dalla carroarmato al mig, la Dea è sempre più agguerrita. E chi reputa eccessivo l’ingresso di Percassi sull’aereo da caccia, l’anno prossimo si faccia un giro in quel di Orio: sei giorni di sport, passione e attaccamento alla maglia dell’Atalanta. Merce rara, in un mondo – quello calcistico – dominato sempre più dalla violenza.