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Verso Brasile 2014, Spagna: Furie Rosse alla ricerca del poker

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La Spagna vuole continuare a sorprendere e a proseguire il cammino vincente intrapreso 6 anni fa

MONDIALI SCHEDA SPAGNA – Vincere non è mai facile, confermarsi è ancor più difficile. «Eh già, noi siamo ancora qua» avrebbero voglia di gridare al mondo intero i campioni in carica della Spagna, parafrasando una nota canzone di Vasco Rossi, ed è quello che sicuramente proveranno a fare in campo gli uomini di Del Bosque: vincere per la seconda volta nella storia, sarebbe la seconda consecutiva dopo il successo di Sudafrica 2010 (impresa riuscita solo all’Italia nel ’34 e ’38 e al Brasile nelle edizioni ’58 e ’62). La condizione di alcuni uomini fondamentali sarà la chiave di volta per le Furie Rosse. I successi degli ultimi 6 anni (vanno conteggiati naturalmente anche i due Europei del 2008 e del 2012) sono stati il frutto del lavoro del gruppo, in particolar modo della colonna della squadra formata dai giocatori del Barcellona. I blaugrana quest’anno non hanno disputato la loro miglior stagione: fuori ai quarti di Champions League, terzo posto nella Liga con il match point sprecato nell’ultima giornata contro i diretti avversari dell’Atletico, un passo indietro nel gioco apparso stantio e ripetitivo con gli avversari che hanno trovato spesso e volentieri le contromisure al famoso tiquitaqa, ma soprattutto una condizione psico-fisica non sempre all’altezza della situazione e che produrrà in estate una rivoluzione, una vera e propria rifondazione, in casa Barça.

L’ALLENATORE, VICENTE DEL BOSQUE – Il commissario tecnico della Roja, Vicente Del Bosque può essere definito un vero e proprio allenatore vincente. Del Bosque infatti l’unico allenatore della storia del calcio mondiale ad essersi laureato campione del mondo e d’Europa sia a livello di Nazionali che a livello di club, avendo conquistato alla guida del Real Madrid due Champions League, nel 1999-2000 e nel 2001-2002, e una Coppa Intercontinentale, nel 2002, mentre, alla guida della Spagna ha vinto il Mondiale del 2010 e l’Europeo del 2012.

LA STELLA, ANDRES INIESTA – La stella della Spagna è senza dubbio Don Andres Iniesta. Il campione del Barcellona, spesso decisivo nei momenti importanti (suo il gol in finale contro l’Olanda nel 2010) sarà il fulcro del 4-3-3 di Del Bosque. Ha vinto 17 trofei con il Barcellona, tre con la Spagna. Uno dei giocatori più belli da vedere grazie alla sua agilità palla al piede e alla sua tecnica, soprannominato l’illusionista grazie alla sua capacità di nascondere la palla agli avversari. Iniesta è considerato il centrocampista moderno per eccellenza: abile negli spazi stretti, straordinario anche nei passaggi smarcanti per i compagni. Luis Suarez, attaccante del Liverpool, nei giorni scorsi ha detto di lui: «Iniesta trova spiragli che gli altri non trovano, lo ammiro molto». Mentre, sir Alex Ferguson prima di un Manchester United-Barça di qualche anno fa, la pensava così: «Non sono ossessionato da Messi, il pericolo è Iniesta. È fantastico, lavora per la squadra, il modo in cui trova i passaggi, il suo movimento e la capacità di creare spazi è incredibile. È così importante per il Barcellona». Del Bosque e companeros si affidano ancora una volta a lui per poter continuare la tradizione vincente degli ultimi anni.

LA GIOVANE PROMESSA, KOKE – Jorge Resurrección Merodio, noto come Koke, calciatore spagnolo classe 1992, centrocampista dell’Atletico Madrid e della Nazionale spagnola, è una delle giovani promesse più interessanti del calcio iberico. Diego Pablo Simeone ha costruito i successi con l’Atletico Madrid poggiando il suo gioco sul talento madrileno. Koke è un centrocampista centrale dotato di ottima corsa ma anche di una buona visione di gioco. Nell’Atleti, viene spesso schierato in posizione laterale nei 4 di centrocampo ma Koke non è un esterno bensì un centrocampista centrale. Figlio e degno erede della generazione Xavi e Iniesta, Koke è dotato di un acume tattico notevole e nonostante non sia in possesso di una notevole rapidità ha velocità di pensiero, caratteristica che lo rende uno dei migliori prospetti futuri. La Resurrección del calcio spagnolo, ma soprattutto del Barcellona (i blaugrana sembrerebbero molto interessati al numero 6 dei Colchoneros), passa anche dai suoi piedi.

L’UOMO MERCATO, DIEGO COSTA – Diego da Silva Costa, noto semplicemente come Diego Costa, calciatore brasiliano naturalizzato spagnolo classe 1988, attaccante dell’Atlético Madrid e della Nazionale spagnola è l’ultimo (in ordine di tempo) centravanti esploso alla riva del Manzanarre. Dopo tanto girovagare in Spagna tra le fila del Celta, dell’Albacete, del Valladolid e del Rayo Vallecano, Diego Costa è rientrato alla base crescendo all’ombra di Falcao. E all’ombra del centravanti colombiano, lo spagnolo è riuscito a collezionare 20 gol tra campionato e coppe nella passata stagione, numeri che gli hanno fatto guadagnare la fiducia dell’Atleti che ha potuto così ‘liberarsi facilmente’ di Falcao (ceduto per 60 milioni di euro al Monaco). Mossa che sicuramente ha pagato doppio, non solo per la cifra importante incassata ma anche per i gol e per le prestazioni di Diego Costa, autentico trascinatore dei Colchoneros con 36 gol in 51 presenze. I grandi club europei sono sulle tracce di questo fantastico attaccante che ha fatto litigare Spagna e Brasile negli ultimi mesi. Dotato di un gran fisico ma nonostante tutto agile e molto tecnico, Diego Costa è un vero rapace dell’area di rigore e le sue caratteristiche potrebbero tornare molto utili a Mourinho (il Chelsea è molto vicino al suo acquisto) ma soprattutto a Del Bosque che spera nel ‘traditore‘ (soprannominato in questa maniera da Scolari e dal popolo brasiliano dopo aver scelto le Furie Rosse ai danni del Brasile) per bissare il successo del 2010. Valore di mercato: 40 milioni (così recita la clausola rescissoria inserita nel suo contratto).

PALMARES E L’ULTIMO MONDIALE – Il palmares della Spagna ha subito un’inflazione negli ultimi 6 anni. Dopo il 4° posto nel Mondiale del ’50 la Spagna è scomparsa dai radar del calcio mondiale (ad eccezione della vittoria dell’Europeo nel 1964) ma è tornata prepotentemente protagonista grazie ad Aragones e alla vittoria nell’Europeo del 2008. Successo proseguito nei 4 anni successivi con la conquista della prima Coppa del Mondo, conseguita nel 2010 battendo nell’ordine Svizzera, Honduras, Cile, Portogallo, Paraguay, Germania e Olanda ai supplementari), e del secondo Europeo consecutivo con la netta vittoria sull’Italia di Prandelli per 4-0. Conta 13 partecipazioni alla fase finale dei Mondiali su 19 edizioni.

DOVE ARRIVERA’ – La Spagna è sicuramente una delle grandi favorite del torneo insieme a Brasile e Germania. Le Furie Rosse sono state inserite nel Girone B insieme a Olanda (ci sarà quindi la riproposizione dell’ultima finale Mondiale), Cile e Australia. Nonostante le poco brillanti condizioni psico-fisiche di alcuni uomini chiave (Piquè e Xavi su tutti), Del Bosque può però contare sull’iniezione di fiducia apportata dal gruppo madrileno (grande stagione sia per il Real che per l’Atletico) e dall’immensa qualità della rosa che può permettersi di fare a meno di due calciatori del calibro di Callejon e Borja Valero, due dei migliori giocatori della nostra Serie A. Confermarsi non è mai facile, come detto solo Italia e Brasile sono riuscite a vincere il Mondiale per due volte di seguito, ma la Spagna vuole continuare a sorprendere e a proseguire il cammino vincente intrapreso 6 anni fa. Non vedere la Spagna sul podio sarebbe sicuramente una grande sorpresa.