2014
Basilea: dopo la laurea, la fuga. I campioni di Svizzera sono da rifare
Dopo aver vinto il 17esimo campionato il Basilea sfalda tutta la rosa
BASILEA CAMPIONE, VIA I CAMPIONI – Puoi vincere due volte la Super League, puoi arrivare a una semifinale in Europa League e poi l’anno successivo ai quarti di finale, finendo terzo il tuo girone di Champions League, battendo anche il Chelsea di José Mourinho, ma se non convinci con il tuo gioco, se non fai emozionare i tifosi, in Svizzera non vivi. È la storia di Murat Yakin, oramai ex tecnico del Basilea, che nonostante un altro anno di contratto, fino a giugno 2015, è stato licenziato dal suo incarico, ricevendo una buonuscita di ringraziamento per il biennio trascorso in sostituzione di Heiko Vogel.
LE UFFICIALITA’ – Al St. Jakob Park ora si attende un nome nuovo per guidare il Basilea, che intanto, però, non placa la sua sete di vendita. Se a marzo era già stata ufficializzata la cessione di Yann Sommer al Borussia Monchengladbach, è di ieri l’ufficialità di Valentin Stocker all’Hertha Berlino per circa 4 milioni di euro: un contratto di quattro anni per l’esterno sinistro, che si godrà il Mondiale in Brasile con la testa proiettata alla Bundesliga. Senza Coppe europee, ma pur sempre in Germania, con un milione e mezzo di ingaggio all’anno.
LE INDISCREZIONI – La situazione però non migliora continuando a scorrere i campioni del Basilea: Gaston Sauro, difensore argentino con altri due anni di contratto, tentenna sul rinnovo. Dopo un’Europa League ad alto livello vorrebbe un palcoscenico migliore, magari non subito, ma se la possibilità c’è la sfrutterà. Poi c’è Taulant Xhaka: su di lui ci sono gli occhi della Premier League, in particolar modo del Fulham che vorrebbe rimpinguare la propria rosa con il classe ’91. Il fratello resta in orbita Inter e lui non vuole essere da meno. E non ultimo della lista anche Fabian Schär, nell’obiettivo delle romane: Lazio o Roma su di lui, che oramai è come se avesse quasi salutato la Svizzera definitivamente. Insomma una rosa da ricostruire, che dovrà cambiare portiere, forse mezza difesa e ritrovare un’ala sinistra da cui ripartire. Una situazione simile l’ha vissuta il Grasshopper un anno fa, con la partenza di Steven Zuber: a Zurigo hanno provato a sopperire a questa assenza con il ritorno del figliol prodigo Johan Vonlanthen, ma purtroppo la scommessa è stata fallimentare.
IL FUTURO – Partiamo dall’allenatore: il primo nome sarebbe quello di Hervé Renard, che ha lasciato il Sochaux dopo la retrocessione in Ligue 2: da vincere c’è la concorrenza del Bastia, ma giocare la Champions League dai Gironi potrebbe essere un motivo per convincere Renard ad accettare la panchina svizzera. Poi ci sarà da capire come muoversi per la formazione titolare: per la porta un nome non tanto scontato potrebbe essere Roman Burki, attualmente al Grasshopper e detentore del record di imbattibilità in Super League. Possibile però che le Cavallette rinuncino al proprio titolare così facilmente? Tutto è avvolto dal dubbio, ma d’altronde siamo solo a maggio e soltanto domenica il Basilea ha festeggiato il titolo di Svizzera.
Una certezza, però, c’è. L’anno prossimo si riparte dal capitano: Marco Streller. Ancora una volta. Come l’ultima volta.