Parma, Ghirardi: «Non possiamo fare i poliziotti, serve uno Stato forte» - Calcio News 24
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2014

Parma, Ghirardi: «Non possiamo fare i poliziotti, serve uno Stato forte»

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Le dura replica del patron emiliano dopo gli interventi dei politici sul caso scoppiato a Roma.

PARMA GHIRARDI – Dopo gli scontri verificatisi prima della finale di Coppa Italia si è aperto un dibattito sul rapporto tra i club e gli ultras e sui possibili interventi per limitare la violenza nel mondo del calcio. E’ intervenuto a tal proposito anche il giovane presidente del Parma, che ha espresso la sua posizione nella vicenda: «I club devono pagare gli agenti e accollarsi l’onere dell’ordine pubblico nel calcio? Sono osservazioni prive di logica. Il calcio non può sostituirsi allo Stato. Si pensa ancora al calcio come gallina dalle uova d’ora da spennare da un lato o da utilizzare come amplificatore di popolarità dall’altra? Per rendere il calcio un evento normale, bisogna lavorare molto a livello culturale, seminare passione e valori. Quindi certi provvedimenti, finora così implacabili, non hanno senso se si persegue un’altra strada. Il calcio lo si salva senza tesserini. E Parma non è mica in Norvegia. Siamo in Italia. Quindi un’altra strada è possibile», ha dichiarato Tommaso Ghirardi ai microfoni del “Corriere dello Sport”.

LA REPLICA – Il patron del club emiliano ha poi replicato alle parole dei politici, in primis a quelle del premier Renzi: «Trattative? Ma io parlo, anzi devo parlare con i tifosi. Sono i miei clienti e ho anche un obbligo imprenditoriale. Ma non parlo con i delinquenti che a Parma, peraltro, non ho mai incontrato. Se qualcuno lo fa ne risponda. E ha ragione Napolitano ad ammonire tutti. Guai a venire a patti o peggio diventare ostaggio.  Che significa privatizzare l’ordine pubblico? Il problema degli ultras e delle connivenze deve essere stroncato con azioni di polizia. Uno Stato forte ha fatto valere negli stadi le regole che devono valere ovunque. Mentre qui si pensa di scaricare i problemi sulla Lega calcio o addirittura sui singoli club. Ciascuno faccia il suo e il calcio non diventi piuttosto una palestra per della propaganda. All’Olimpico c’erano i vertici dello Stato italiano. Si saranno resi conto che cosa significhi gestire l’ordine pubblico. E’ immaginabile che ci pensi un club?».