Napoli, i giocatori e Genny 'a carogna: un verbale racconta il passato - Calcio News 24
Connect with us

2014

Napoli, i giocatori e Genny ‘a carogna: un verbale racconta il passato

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

hamsik arrabbiato napoli marzo 2014 ifa

NAPOLI HAMSIK DE TOMMASO – Particolari inquietanti quelli relativi al rapporto del tifo organizzato partenopeo con diversi calciatori del Napoli, ripresi dall’edizione on-line de Il Sole 24 Ore. Secondo quanto riportato dal quotidiano, citando un verbale di un pentito di camorra, tale Salvatore Russomagno, quella di sabato scorso non era la prima occasione in cui Marek Hamsik incontrava tale Gennaro De Tommaso dei Mastiffs, soprannominato ‘a Carogna’ e capo ultras della Curva A del San Paolo di Napoli.

A CAROGNA – Nei racconti del collaboratore di giustizia Russomagno, infatti, si legge il perché e sopratutto i motivi di alcune rapine e furti ai danni dei calciatori azzurri negli scorsi anni: «Alcune rapine ai danni di Lavezzi, Hamsik o Cavani sono state consumate dai Mastiffs per punirli. Bisognava colpire quei calciatori che avevano rifiutato di partecipare a inaugurazioni di club o altri eventi organizzati dai tifosi» per poi continuare: «I Mastiffs sono spietatissimi, il loro capo è conosciuto come la “carogna”, ha lui in mano il potere».

GEOPOLITICA – Parole che di riflesso vengono confermato anche dal verbale di un altro collaboratore di giustizia, pezzo da novanta ed ex narcotrafficante, Maurizio Prestieri, che disegna la geopolitica della curva partenopea: «Il tifo organizzato è sempre espressione della criminalità organizzata e ciò è testimoniato dalla indicazione degli striscioni: lo striscione “Masseria Cardone” è relativo al clan Licciardi, lo striscione “Teste matte” è relativo ad un clan dei Quartieri Spagnoli. I “fedayn” sono stati sempre i più aggressivi e rissosi. Il gruppo “Mastiffs” mi risulta essere affiliato ai Licciardi e detto dato è confermato dal simbolo di questo gruppo, la testa di un cane, simbolo uguale a quello che hanno tatuato quasi tutti i giovani della Masseria Cardone».