Inter, Ranocchia: «Resto se si vuole vincere. Conte...» - Calcio News 24
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2014

Inter, Ranocchia: «Resto se si vuole vincere. Conte…»

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ranocchia inter aprile 2014 ifa

Le parole del difensore nerazzurro tra bilanci, futuro e mercato.

CALCIOMERCATO INTER JUVENTUS RANOCCHIA – Dopo aver parlato del derby e del suo futuro ai microfoni di un altro giornale, Andrea Ranocchia ha concesso un’intervista anche a “Il Giorno”, dove non ha parlato solo della stracittadina meneghina: «Sono soddisfatto per la mia stagione, sono partito bene nella prima parte, poi ci sono stati dei problemi anche di mercato che per mesi non mi hanno permesso di giocare, ma mi sono sempre allenato tanto e al meglio. Quando sono tornato ho fatto bene e spero di migliorarmi ancora. Galatasaray? Non abbiamo trovato l’accordo con il club. Ma sono contento di essere rimasto visto anche quanto sto facendo», ha dichiarato il difensore dell’Inter.

I BIANCONERI – Ranocchia ha parlato poi della Juventus: «Scudetto? Se dovessero vincerlo sarebbe meritato. Hanno superato i 90 punti… Gap? Sì sono quasi 40 lunghezze. Hanno costruito una squadra sempre più forte. Ma la storia ci insegna che la differenza può essere colmata. Vanno fatti dei progetti importanti. La società si sta muovendo, anche se ci vorrà del tempo. Quanto c’è di Conte nella Juve? Molto, ma hanno anche delle individualità importanti. Le capacità dell’allenatore comunque sono indiscutibili. Se mi piace? Sì, è risaputo. C’è stima reciproca. Ma io sono all’Inter e lui alla Juve adesso».

IL FUTURO – Infine, il difensore nerazzurro ha parlato del suo futuro: «A fine campionato ci metteremo a sedere e discuteremo il rinnovo. La mia intenzione è restare. Ci deve essere un progetto vincente, però, perché voglio vincere qualcosa di importante. L’obiettivo è farlo con questa maglia, ma serve un programma. Il presidente comunque parla sempre di passione e cuore. Aspetti essenziali oltre agli investimenti. Dopo tre anni e mezzo si diventa una famiglia. Qui si vivono emozioni ogni giorno. Anno peggiore? L’anno di Ranieri è stato difficilissimo, in otto mesi ci avrò parlato 32 secondi e avrò giocato anche meno. Non c’era feeling».