2014
La Juve manca la finale dopo 11 anni
I bianconeri non riescono a segnare un gol al Benfica e vengono eliminati
Davanti a Diego Armando Mardona, seduto in tribuna, la Juventus stecca e non riesce a battere un nmodesto Benifca che alla fine, forte del 2-1 maturato a Lisbona una settimana fa, accede alla finale. Ed è un vero peccato perché i bianconeri hanno sprecato la ghiottissima occasione di giocare la finalissima proprior alla Stadium il 14 di maggio. Però se non riesci a battere un avversario modesto e tutt’altro che irresistibile, la colpa è solo tua. Ed è quello che è successo ai campioni d’Italia che alla fine sono usciti dalla competizione a testa bassa nonostante 23’ giocati in superiorità numerica per l’espulsione di Perez e nonostante i lusitani non abbiano fatto alcunchè per impensierire Buffon.
E pensare che era un occasione d’oro da sfruttare per la Vecchia Signora che ora guarderà dalla poltrona di casa la finalissima di quella che una volta era la coppa Uefa. L’ultima finale la società di corso Galileo Ferraris la giocò nel lontano 2003 a Manchester contro il Milan e la perse ai rigori. La prossima non si sa quando sarà. I ragazzi di Conte partono a testa bassa e già dopo 8 minuti costringono Oblak alla deviazione in angolo su tiro di Pirlo da fuori area. Al 24’ Tevez, in mezza rovesciata, alza sopra la traversa una buona sponda di Llorente mentre dodici minuti dopo Vidal sfiora il palo con un tiro-crosso dopo un traversone di Pogba. Poco prima dell’intervallo doppia occasione clamorosa per i padroni di casa che prima sfiorano il vantaggio con Bonucci che vede finire fuori d’un soffio il suo colpo di testa dopo l’angolo di Pirlo e soprattutto con Vidal che in pieno recupero si vede respingere sulla linea un bel colpo di testa in controtempo da Luisao.
Nella ripresa, sotto il diluvio universale, la Juve tenta l’assalto al fortino ma senza fortuna, rischiando dopo cinque minuti di prendere pure gol su tiro di Pereira che per fortuna dei tifosi bianconeri finisce alto sulla traversa. Al 17’ Pirlo ci prova su punizione, ma il suo velenoso tiro viene respinto con i pugni da Oblak. AL 22’ lo Stadium pensa alla svolta: Perez si fa espellere per doppio giallo ma la solfa non cambierà fino al 90’.Al25’ Tevez prova l’azione personale, ma calcia in bocca a Oblak. Al 27’ Conte si gioca il tutto per tutto: 4-3-3 con dentro Giovinco al posto di Bonucci. Otto minuti dopo Lichtsteiner, anziché calciare da due metri, pensa di stoppare davanti ad Oblak, ciccando malamente il pallone. Sessanta secondi dopo Osvaldo insacca la rete che fa esplodere tutta Torino, ma Pogba è in fuorigioco sull’asist per l’italo-argentino. Al 42’ il nervosismo per la macata qualificazione si scatena dalla panchina: Sulejmani fa un po’ di scena per perdere tempo e Chiellini s’imbufalisce, facendo scatenare le ire della panchina del Benfica. Ne nasce un parapiglia con Jesus, Vucinic e Markovic: questi ultimi due vengono espulsi. Nonostante l’eliminazione ad un passo dalla finalissima finisce comunque tra gli applausi per un squadra, quella di Conte, che lunedì si toglierà la magra consolazione di entrare nella storia conquistando il terzo scudetto consecutivo.