2014
Empoli, Rugani: «Alla Juventus ho capito come si vince e Buffon…»
Le parole del giovane difensore, che la società bianconera ha in comproprietà con l’Empoli.
EMPOLI JUVENTUS RUGANI – Non ha ancora vent’anni, ma Daniele Rugani ha già debuttato tra i professionisti, anzi è una colonna della difesa dell’Empoli. Il giovane centrale, corteggiato da tanti club, è promesso sposo della Juventus, che detiene metà del suo cartellino: «Fin da piccolo ho capito che per diventare calciatore avrei dovuto fare sacrifici e io li ho fatti tutti: niente serate con gli amici il sabato, sempre a letto presto, attenzione al cibo. Mi concedo poche distrazioni, se non durante le vacanze, al massimo una partita a tennis, la mia grande passione. Durante la stagione mi piace stare sul pezzo, perché tecnicamente non sono un fenomeno e se gioco in B a 19 anni è soprattutto per la mia testa. Dicono che assomiglio a Fabio Cannavaro? Esagerati, è inarrivabile. Ma non vuol dire che non abbia ambizioni, però devo lavorare tanto. Conosco i miei pregi, ma anche i punti deboli, e la tecnica si può migliorare a tutte le età. Il piede sinistro, per esempio, è da revisionare… Anche l’alimentazione conta: pranzo e ceno a casa, cucino io. Pasta, carne bianca o pesce. Abito solo, anche se sono fidanzato, mi piace leggere libri di vari generi, l’ultimo è stato un giallo. Non ho ancora la patente, darò l’esame tra un mese, e così al campo vado in bicicletta», ha raccontato Rugani ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
FUTURO – La stagione sta volgendo al termine ed è doveroso pensare al proprio futuro, anche se Rugani svela anche qualche retroscena relativo ai suoi allenamenti con la prima squadra di Conte: «La Juve è un sogno, ma togliere il posto ai difensori che ha è difficile. Se l’Empoli salisse in A mi piacerebbe restare. Qui ci sono poche pressioni, c’è un allenatore bravissimo, un gruppo unito che in campo si conosce a memoria. Ho cercato di rubare da tutti il più possibile. Guardavo soprattutto i difensori: la bravura di Bonucci nell’impostazione, il senso della posizione di Barzagli, l’aggressività di Chiellini nell’andare sull’uomo. Ora ho più fiducia nei miei mezzi. E ho imparato la cultura della vittoria. Un giorno, con la squadra in calo e il Napoli più vicino, Conte e Buffon hanno fatto dei discorsi che mi hanno lasciato a bocca aperta. Soprattutto Gigi. Era incazzato come una bestia, voleva quello scudetto come se non avesse mai vinto niente. Lui, campione del mondo. Che carica, ci ha insegnato a non accontentarci mai. Seguendo il suo esempio ora io dico che l’Empoli non è ancora in Serie A, ma dobbiamo prenderci il secondo posto».