2014
Disastro Liverpool, capolavoro Mou, gioia City
Mourinho sbanca Liverpool con le riserve e riscrive lepilogo di una Premier pazzesca
PREMIER LEAGUE LIVERPOOL CHELSEA MANCHESTER CITY – Un finale di Premier League che neanche ad immaginarlo sarebbe venuto fuori così: le emozioni quest’anno si vivono tutte in Inghilterra e Spagna. Thriller d’Oltremanica: il Chelsea di Mourinho vince a Liverpool con un clamoroso 0-2 e riscrive l’epilogo di un campionato che sembrava aver definitivamente preso la via dell’Anfield.
LO SPECIAL ONE VINCE CON LE RISERVE – Un mago. Se questo sport cerca divinità ne può tranquillamente eleggere una: Josè Mourinho. In procinto di centrare una strepitosa finale di Champions League – impensabile alla vigilia della stagione – infila oggi all’Anfield l’ennesima perla della sua carriera: vince in casa del Liverpool con le riserve e lo fa con la partita perfetta, inferisce un colpo letale ai sogni scudetto dei Reds ed in un solo anno è ritornato assoluto protagonista del campionato più bello del mondo. Una settimana bestiale: ha pareggiato a Madrid contro un Atletico che fino ad allora aveva sempre segnato in Champions League, ha urlato tutta la sua rabbia ai vertici della Premier League per non aver anticipato la sfida clou con il Liverpool in vista del return match con l’Atletico, ha promesso di impiegare le riserve e lo ha fatto. Andando a perdere dunque? Ma neanche per scherzo. 0-2, Kop gelata, è la legge di Mou.
LA FRITTATA REDS – Decidono le reti di Demba Ba, praticamente mai impiegato fino all’altra rete decisiva (il gol siglato in Champions nei minuti finali della sfida di ritorno con il Psg, non può essere un caso), e quella nell’overtime firmata Willian dopo la cavalcata solitaria dell’ex Torres. Decantati i meriti del tecnico portoghese e della personalità di una squadra coriacea come poche al mondo, non possono essere elusi i demeriti del Liverpool: i Reds hanno clamorosamente sprecato tutto sul più bello. Attenzione: meriti (enormi) per quanto realizzato finora. Un’impresa oltre ogni aspettativa: basta pensare che i bookmakers in quel di agosto quotavano a 33 l’eventuale vittoria dei Reds. Che oggi, a prescindere dalla fatalità accaduta proprio al fantastico capitano Steven Gerrard, sono apparsi tesi e confusionari: gli uomini di Rodgers hanno tremato sul più bello? Probabile, che peccato.
LA SITUAZIONE – Manca un piccolo particolare: a gioire è il Manchester City, che oggi ha battuto in trasferta il Crystal Palace (0-2) spinto da un mostruoso Yaya Tourè. Ma come, vi domanderete. Eppure è così. La classifica a due turni dal termine recita: Liverpool 80, Chelsea 78, Manchester City 77. Con la squadra di Pellegrini chiamata a recuperare una partita all’Etihad il prossimo 7 maggio contro l’Aston Villa. E dunque potenzialmente a quota 80 proprio come i Reds. Cosa succede in caso di arrivo a pari punti? In Premier League il criterio decisivo è quello della differenza reti e la speciale graduatoria non lascia scampo: Manchester City +58, Liverpool +50, Chelsea +43. Praticamente spacciati i Blues che devono di fatto sperare in una sconfitta di entrambe le altre contendenti: che dunque si giocano il titolo. Con il Manchester City unico padrone del proprio destino: se le vince tutte il titolo è suo. Un incubo dalle parti di Anfield. Ma del resto Josè Mourinho aveva predetto anche questo: vincerà il City. E probabilmente così sarà.