2014
Atalanta, Raimondi: «Comportamento censurabile, Livaja deve crescere»
Il jolly nerazzurro, pupillo dei tifosi, attacca il croato: «Ennesimo errore, ma glielo dirò anche di persona»
SERIE A ATALANTA RAIMONDI – Intervistato a margine dell’evento ‘Scuola allo Stadio’, organizzato dall’Atalanta, Cristian Raimondi, centrocampista della Dea, ha esordito mandando un messaggio chiaro a tutti i ragazzi che sognano un futuro da calciatori, proprio come lui: «Invito tutti i ragazzi a dare massima importanza al connubio tra scuola e sport, calcio nello specifico, che può essere importantissimo nella vita di tutti i giorni. Raimondi studente? Ce ne sono stati di meglio (ride, ndr), ma nel complesso è stato sufficiente, ho rispettato sempre tutti i doveri e gli obiettivi che mi sono preposto e quindi sono soddisfatto».
FLESSIONE – Sufficiente, però, non è stata la prova dei nerazzurri contro il Verona, che ha inflitto alla banda di Colantuono la terza sconfitta consecutiva: «C’è grande rammarico, credevamo fortemente al sogno europeo che, purtroppo, sabato è svanito definitivamente. Abbiamo fatto una grande cavalcata ed eravamo consapevoli che un piazzamento tra le prime sei sarebbe stato difficile da raggiungere. Resta, comunque, quanto di buono abbiamo fatto sin qui. Adesso vogliamo migliorarci ulteriormente e abbiamo quattro partite per farlo. Record di punti? E’ normale che ci farebbe piacere, però prima vogliamo interrompere la serie negativa battendo il Genoa».
BACCHETTATO – A tener banco, in casa bergamasca, il caso Livaja, con il croato che, dopo aver litigato con i tifosi presenti allo stadio, al termine del match s’è scagliato contro il popolo atalantino: «Ora Marko non è a Bergamo, quando rientrerà gli parlerò di persona. Obiettivamente il suo è un comportamento censurabile, e mi spiace, perché è un ragazzo sì di talento, ma a cui sono state date anche diverse possibilità. Sono rammaricato più per quello che ha scritto a freddo, sui social network, che per il gesto in campo, una reazione tutto sommato giustificabile. Spero che questo ennesimo sbaglio possa aiutarlo a maturare, noi abbiamo provato a dargli una mano ma adesso spetta a lui darsi una regolata. Deve guardarci negli occhi e dirci cosa vuole fare, andando oltre questi problemi comportamentali. L’unica cosa certa è che deve crescere».