2014
Anatomia di una lotta salvezza: addio quota 40?
Catania in pole, chi va in Serie B Eurobet?
SERIE A LOTTA SALVEZZA FOCUS – Sei giornate, 540 minuti ancora tutti da giocare e poi sarà tempo di bilanci. Il campionato di Serie A 2013-2014 inizia a intravedere l’arrivo al traguardo, con le 20 squadre ancora impegnate al raggiungimento dei propri obiettivi prestabiliti. Se in vetta l’affaire scudetto volge verso una lotta a due tra Juventus e Roma, con un largo vantaggio di otto punti per i bianconeri, il terzo posto sembra ormai esser sempre più una prerogativa del Napoli. E, alle spalle, almeno 7 club impegnati alla conquista del pass-qualificazione alla prossima edizione di Europa League. Ben più thrilling, invece, il rush finale della corsa salvezza, con sei squadre impegnate a mantenere la categoria, obiettivo necessario per la prosecuzione dei progetti intrapresi in questi anni che, con un’eventuale retrocessione in Serie B, avrebbero dal punto di vista economico una ricaduta enorme su ingaggi e monte bilanci. Sei partite, diciotto punti a disposizione e la sensazione di essere padroni del proprio destino, una categoria da difendere con le unghie e con i denti, spinti dal pubblico e gettando il cuore oltre l’ostacolo.
VERSO UNA QUOTA TRENTA – Se Mussolini a Pesaro nel ’26 lanciava l’obiettivo della “quota novanta”, in merito al progetto di rivalutazione della lira italiana rispetto al cambio con la sterlina inglese, noi calciofili abbiamo invece molta più dimestichezza con la fantomatica “quota 40“, la cosiddetta quota-salvezza, vero e proprio scoglio e snodo stagionale di obiettivi, storie, percorsi. Fissata da tutti i club come obiettivo primario della stagione, la conquista dei 40 punti, di norma, garantisce la permanenza in Serie A, ragion per cui è più una sorta di indicatore-boa che vero e proprio scalino da rispettare. Negli ultimi anni, infatti, solo in una occasione, dal 2006 ad oggi, sono serviti i 40 punti per mantenere la categoria. Un trend in discesa, come testimonia il computo degli anni a venire: nel 2008 37 punti, nel 2009 35, 36 nel 2010, 37 l’anno successivo e idem nel 2012, prima di chiudere con lo scorso campionato, quando bastarono addirittura 33 punti per mantenere la Serie A ed evitare la retrocessione.
CAGLIARI, NIENTE SCHERZI – Dati da prendere con le pinze che tuttavia lasciano presagire come anche in questa stagione la salvezza potrebbe essere raggiunta con assai meno punti della famigerata quota 40. La classifica per il momento recita lapidariamente: Cagliari 32 punti, Chievo Verona e Bologna 27, Livorno 25, Sassuolo 24 e Catania 20. Per il trend degli ultimi anni, dunque, la formazione sarda sembrerebbe al riparo da qualsiasi harakiri tra aprile e maggio, ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: ragion per cui il presidente Cellino si è accorto della precarietà in classifica della squadra e ha deciso di esonerare Diego Lopez per dare una scossa all’ambiente e alla squadra, col ritorno in panchina di Ivo Pulga. Due partite in casa e quattro in trasferta attendono il Cagliari da qui a fine campionato: il vero e proprio crocevia potrebbe arrivare già con lo scontro diretto di sabato contro il Sassuolo, per determinare se il finale di questa stagione sarà di sofferenza o meno. Una vittoria spianerebbe ai rossoblù la strada per la salvezza: una sconfitta, contrariamente, porterebbe solamente ansie ai sostenitori del Casteddu, visto che le ultime tre giornate di campionato prevedono Napoli e Juventus in trasferta e lo scontro diretto con il Chievo Verona. Meglio chiudere subito, insomma.
HOPE – In fondo alla classifica, invece, il Catania sembra avere, ormai, un piede in Serie B, con 20 punti, sette punti di ritardo dalla quartultima,e un calendario più che delicato che la vedrà opposta al Milan già alla prossima giornata, e la Roma alla 36a, mentre lo scontro diretto con il Bologna alla penultima lascia aperto ancora qualche spiraglio in caso di exploit di Pellegrino nelle prossime giornate. Tuttavia, zero i punti racimolati dai siciliani negli ultimi cinque turni di Serie A: un magro bottino che sa quasi di sentenza per i tifosi Marca Liotru. Ben diverso, invece, il caso di Chievo e Bologna, appollaiate a quota 27 punti: in questo momento la classifica sorride alle compagini di Corini e Ballardini, ma i veronesi da qui fino al termine del campionato dovranno affrontare ben tre scontri diretti con i competitor della lotta salvezza, di cui il primo proprio contro il Livorno di Di Carlo. Il Bologna ha dato importanti segnali di ripresa, pareggiando a San Siro in rimonta contro l’Inter: prossime tre giornate tutt’altro che semplici con Parma e Fiorentina in casa e la Juventus in trasferta; Genoa, Catania e Lazio, invece, le ultime tre gare dei rossoblù.
OUTSIDER IN PROVINCIA – Per il momento, Livorno e Sassuolo sarebbero rispettivamente la seconda e la terza retrocessa in Serie B. Tuttavia, le sei giornate a disposizione e i soli due punti di distacco dal quartultimo posto lasciano aperti i giochi ad una possibile rimonta, spinte sulle ali dell’entusiasmo: di sicuro, delle sei formazioni impegnate, è il Sassuolo la squadra che sta meglio, visto che ha conquistato 6 punti nelle ultime cinque partite, mentre il Livorno si è fermato a quota 5. Gli uomini di Di Francesco, reduci dall’exploit di Bergamo, si giocheranno il tutto per tutto nei due prossimi scontri diretti contro Cagliari e Chievo, mentre le ultime gare contro Juventus, Fiorentina, Genoa e Milan appaiono proibitive, ma non impossibili. Per la formazione di Di Carlo, invece, calendario di medio-alta difficoltà: domenica lo scontro diretto con il Chievo, poi Milan e Udinese in trasferta, Lazio e Fiorentina in casa, per poi chiudere al Tardini di Parma. Chi si salverà?