Serie A, prova tv non uguale per tutti. Ma Sky e Mediaset: «No censura» - Calcio News 24
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2014

Serie A, prova tv non uguale per tutti. Ma Sky e Mediaset: «No censura»

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Possibile disparità di trattamento per il Corriere dello Sport, che ha interpellato Sky e Mediaset.

SERIE A JUVENTUS INTER NAPOLI PROVA TV – Il caso esploso dopo la squalifica per quattro giornate di Mattia Destro ha fatto rispolverare vecchi quesiti, come quello relativo ad una possibile disparità di trattamento a seconda delle squadre coinvolte. Il “Corriere dello Sport” stamane ha approfondito il tema, evidenziando il Regolamento delle Produzioni Audiovisive, secondo cui vengono destinate 14 telecamere per ogni partita di categoria A, 12 per ogni match di categoria B e 10 per quelli di categoria C.

LA COPERTURA – Ma esistono alcune limitazioni, legate purtroppo alle condizioni dei nostri stadi, che non sono moderni: quelli di Parma e Cagliari, ad esempio, non possono offrire spazio a 14 telecamere, quello di Firenze è stato adeguato, mentre quello di Udine è ancora impossibilitato per via della ristrutturazione. Esiste uno schema pre-impostato per l’assegnazione: categoria A per il posticipo domenicale, anticipo del sabato sera ed un altro match per la categoria B, le altre con copertura più bassa. Le emittenti Sky e Mediaset possono aggiungere telecamere, producendo così immagini in esclusiva: se la prima ha libertà di scelta, la seconda non può andare oltre le due camere.

LA PRODUZIONE – Qualsiasi società può autoprodursi e distribuire il segnale attraverso la Lega, grazie alla Legge Melandri-Gentiloni del 2008, ed infatti 17 club si sono affidati alla Lega, che utilizza l’advisor Infront. Juventus, Napoli e Inter, invece, hanno scelto di gestirsi autonomamente, una scelta che produce maggiori incassi e che permetterebbe a queste società di “filtrare” le immagini a proprio vantaggio. Quest’ultima ipotesi, però, è scongiurata dall’utilizzo degli stessi service utilizzati dalla Lega. Peraltro c’è sempre un regista ed uno staff a stabilire le immagini da trasmettere ed a tal proposito sono stati interpellati due registi, uno di Sky e l’altro di Mediaset.

SKY – Il primo regista di Sky, Angelo Carosi, ha fornito la sua spiegazione: «Noi non lavoriamo per la prova tv o il Giudice Sportivo, ma documentiamo tutto quello che accade in campo con la massima accuratezza. E non esiste che qualche episodio possa essere censurato. E’ impensabile evitare di trasmettere qualcosa che magari hanno visto altri 20 compagni di lavoro. Privilegiamo sempre la giocata, il colpo spettacolare. Poi è chiaro che possano avvenire pure situazioni spiacevoli. Anche quelle, però, fanno parte dell’evento, come lo sputo di Zago a Simeone durante un derby tra Roma e Lazio e il difensore della Roma prese 3 giornate di squalifica con la prova tv».

MEDIASETRiccardo Poma, regista di punta di Mediaset: «L’obiettivo principale è rispettare l’evento sportivo: al centro di tutto deve esserci la palla in movimento, quindi lo svolgimento dell’azione. Lo spettatore deve avere sempre presente quello che sta accadendo in campo. Con più telecamere vengono aggiunti nuovi punti di vista, arricchendo il livello di descrizione dell’evento. Per la finale di Europa League a Torino, ad esempio, ci saranno 32 telecamere, più del doppio dello standard massimo per una gara di Serie A. Replay? Non bisogna mai esagerare, devono essere pochi e i migliori. Non esistono filtri, solo quello del buon gusto e dell’etica nei confronti del telespettatore».