Livorno, Spinelli: «Salvezza, altrimenti sarà dura trattenere Paulinho». E su Conte... - Calcio News 24
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2014

Livorno, Spinelli: «Salvezza, altrimenti sarà dura trattenere Paulinho». E su Conte…

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Le dichiarazioni del patron in vista della gara contro i bianconeri.

CALCIOMERCATO LIVORNO SPINELLI – Cresce l’attesa in casa Livorno per la sfida contro la Juventus, in programma stasera a Torino. E il presidente Aldo Spinelli la seguirà da vicino: «Andrò in panchina per dare la carica al mio Livorno. Voglio vivere la gara da bordo campo e poi godermi lo spettacolo dello Stadium dal prato. Possiamo fermarli, ma è chiaro che non abbiamo la presunzione di mettere sotto la Juve. Però, se faremo tutto alla perfezione, potremo chiuderla sullo 0-0. Saremmo la prima squadra a pareggiare contro i bianconeri in casa loro, ci darebbe una grande carica per il finale di stagione. Se non diamo il mille per cento ci mangiano. Per noi la partita della vita è la successiva: in casa contro il Chievo non si potrà sbagliare», ha dichiarato il patron amaranto ai microfoni di “Tuttosport”.

SALVEZZA E MERCATO – Spinelli si è detto fiducioso per la corsa alla salvezza e dato qualche consiglio di mercato ai bianconeri: «Salvezza? Ci credo fermamente, purché non si perda il prossimo scontro diretto. Per questo ci sta anche che contro la Juve non giochi Paulinho. E’ tra i diffidati e, se viene ammonito e ce lo squalificano, è un bel guaio. Grazie al cielo non faccio l’allenatore, ma posso dire che uno come Emeghara può far male. Poi abbiamo Belfodil che è una bella punta centrale e Siligardi che ha talento da vendere. Vorrei non ci fosse Tevez, toglierei anche Buffon. Pogba? Bel giocatore, ma non è Maradona. Se qualcuno offre 80 milioni è da vendere subito. E con quei soldi prenderei Di Maria, Verratti e Cavani».

ORGANIZZAZIONE – Infine, Spinelli ha parlato delle possibili ripercussioni in caso di retrocessione e espresso dei giudizi sulla dirigenza della Juventus, rivelando anche un retroscena di mercato: «Retrocessione? Non prendo neanche in considerazione l’ipotesi, comunque ci siamo già mossi per tempo: i giocatori hanno un contratto per la Serie A e uno per la B. Scendere di categoria è un bagno di sangue, fai fatica, per esempio, a rinunciare ai 10 milioni che mi hanno offerto tempo fa per Paulinho. Ma con organizzazione possiamo ripartire. Resterò? Sono stanco, ma non riesco a vedermi senza calcio. Rimpianto? Non aver presto Conte. La dirigenza bianconera mi propose lui quando era calciatore per Galante. Stadio? Mi viene promesso da dieci anni. Agnelli? Si sta muovendo bene, ha un futuro importante davanti a sé. E poi ha un dirigente che ho sempre stimato: Marotta. E’ un fuoriclasse».