2012
Milan, ag.Montolivo: ?Via da Firenze perché..?
CALCIOMERCATO MILAN FIORENTINA MONTOLIVO – Intervistato dal Corriere dello Sport, il procuratore di Riccardo Montolivo è tornato sull’addio alla Fiorentina del centrocampista, che poi ha scelto di vestire la maglia rossonera. Carlo Pallavicini, inoltre, ha chiarito i motivi che hanno spinto Montolivo ad una decisione così difficile, considerando il suo legame con la squadra e la città di Firenze.
Carlo Pallavicino, da fiorentino e da uomo della Branchini Associati, chi è Riccardo Montolivo?
«Un ragazzo molto serio, con una sua morale molto rigida. Un giovane ben diverso rispetto alla media dei calciatori che ho conosciuto».
All’inizio, a Firenze, ha incontrato particolari difficoltà?
«Per i primi due o tre mesi non fu mai titolare. Faceva parte di una squadra che doveva trovare un nuovo equilibrio e soprattutto di un gruppo che era trainato da dei veterani della A. Con Prandelli bastavano gli sguardi».
E il suo rapporto con la città come è stato?
«Molto buono».
Eppure ha ricevuto anche tante critiche.
«Il fatto è che lui ha semplicemente avuto il carattere e la determinazione per affrontare le situazioni che si sono venute a creare. Posso fare tre esempi. Dopo il problema rimediato alla caviglia al Mondiale è stato Riccardo a chiedere di giocare, nonostante la doppia frattura. Avrebbe potuto anche pregiudicare la sua incolumità fisica. Poi, la notte della gara contro il Novara si prese la responsabilità di calciare il rigore che avrebbe dovuto riaprire la partita. La Fiorentina era sotto di due gol ed era già successo di tutto. Segnò due volte. La settimana dopo, a Lecce, giocò nonostante un infortunio muscolare».
Da dove nasce la rottura con la Fiorentina?
«L’estate del Mondiale Riccardo partì per il Sud Africa dopo che era stata raggiunta una sorta di quadratura sul suo rinnovo: cinque anni a due milioni netti a stagione. Il primo campanello suonò il giorno in cui Branchini si trovava nella sede della Fiorentina e gli fu confermato che Riccardo avrebbe giocato davanti alla difesa. Durante il viaggio di ritorno verso Milano, Branchini accendendo la radio sentì che la società viola aveva appena ufficializzato l’arrivo di D’Agostino a Firenze, notizia della quale nessuno gli aveva fatto menzione. Il rapporto si è incrinato in quel momento, ma non certo con D’Agostino. Il fatto è che è mancato, non so per responsabilità di chi, un contatto diretto con Andrea e Diego Della Valle».
E Montolivo come ha vissuto quel momento?
«Molto serenamente. A Firenze ha avuto una vita normale e di questo sarà per sempre grato alla città. Perché, camminando per strada, ha avuto modo di confrontarsi con la gente in maniera sincera».
Resta il fatto che, un anno prima della naturale scadenza del contratto, Montolivo ha detto: «Io non rinnovo».
«E’ stato il suo modo di assumersi piena responsabilità anche con un po’ di ingenuità. Quella dichiarazione avrebbe dovuto essere congiunta, prova ne é che fu fatta nella sede della Fiorentina. Poi qualcosa cambiò: all’ultimo istante parlò solo lui e si prese tutte le colpe. Scelse quel momento con largo anticipo per dare tempo alla società di muoversi per trovare il suo sostituto».
Ma i viola non hanno preso un solo euro dalla sua cessione.
«Quell’estate Branchini ha tentato di portare al tavolo della trattativa con i viola Milan e Atletico Madrid, ma la Fiorentina non ha voluto saperne. Le dichiarazioni del presidente Cognigni non c’entrano: ha pagato l’assenza di chiarezza che si era venuta a creare».